Il ricino, tossicità e utilizzo in omeopatia per l’allattamento.
Il ricino
Questo genere comprende una sola specie, il Ricinus Communis. E’ un arbusto originario dell’Africa nordorientale e dell’Asia sudoccidentale.
A crescita rapida, è coltivato per le belle foglie, predilige terreno fertile ed esposizione in pieno sole. In estate compaiono spighe di piccoli fiori a coppa.
Il ricino è coltivato soprattutto per l’olio che si può estrarre dai suoi semi.
Tutte le parti della pianta sono altamente tossiche, particolarmente i semi. Fa parte delle serie delle piante velenose.
I semi contengono una tossialbumina, la ricina, assai velenosa. Questa tossialbumina non passa però nell’olio.
L’olio di ricino è ricavato dai semi per pressione o per estrazione con solventi e in seguito raffinazione.
Per gli oli di uso medicinale, si procede prima alla decorticazione dei semi, in seguito alla pressione. Il prodotto di prima pressione, a freddo, viene usato in farmacia; quello di seconda pressione, per altri usi.
L’impiego in farmacia è finalizzato alla preparazione di purganti, pomate, linimenti.
In cosmetica l’olio di ricino trova moltissimi usi quale rinforzante e ristrutturante per la pelle, unghie, capelli, ciglia perché stimola la produzione di cheratina.
Leggendo un INCI avrete spesso trovato “castor oil “, non si tratta affatto di olio di castoro, ma di olio di ricino.
Può essere utilizzato miscelato ad olio di mandorle o olio di jojoba, per renderlo più facilmente spalmabile.
Omeopatia e allattamento
In omeopatia Ricinus Communis viene utilizzato in allattamento, sia per stimolare la lattazione, sia per arrestare il latte.
Lo schema posologico prevede:
- per stimolare la produzione di latte: Ricinus communis alla 5 CH granuli: 5 granuli ogni due ore a bocca pulita (ovvero lontano almeno 30 minuti dai pasti, da aver assunto bevande fredde o aromatizzate, caffè, tè, dall’utilizzo di dentifrici, insomma lontano da tutto ciò che può alterare l’assorbimento attraverso la mucosa della bocca).
- Per ridurre la produzione di latte, in particolare allo svezzamento, invece, si utilizza sempre Ricinus Communis alla diluizione di 30 CH, 5 granuli 2 o 3 volte al giorno, spesso in associazione alle fasciature del seno dopo averlo svuotato.
Immagine: semi di ricino, rametto e olio di ricino di Alexander Ruiz Acevedo