Conflittualità famigliare da convivenza forzata
Strumenti per ridurre lo stress psicologico somatico e relazionale
Introduzione
I Decreti Ministeriali sempre più restrittivi in tempi di pandemia hanno portato i nuclei familiari a vivere per moltissimi giorni consecutivi a stretto contatto nello spazio domestico.
In questa situazione le attività lavorative, scolastiche, ricreative si sommano a quelle ordinarie, costringendo genitori e figli a trovare spazi adeguati per svolgere le loro attività cercando di intralciare il meno possibile quelle degli altri.
In questo quadro bisogna tenere presente che ci sono diversi casi in cui le tensioni famigliari, le incomprensioni e le discussioni erano già presenti in epoca pre-pandemica e trovavano un ammortizzatore psicologico nelle attività fuori casa che consentivano di prendere le distanza anche fisicamente dai famigliari.
Nella seconda parte saranno fornite indicazioni per arginare i livelli di stress somatico, psichico e relazionale.
Stress da affollamento
Con affollamento si intende l’esperienza personale che risulta dalla percezione soggettiva della densità abitativa, la quale a sua volta è definita come una condizione fisica relativa alla quantità di spazio disponibile in rapporto al numero di persone presenti in quel luogo. (1)
Nel 1975, Altman ha dimostrato che le persone in situazioni di affollamento mettono in atto strategie ben definite per raggiungere e controllare spazi personali, livelli desiderati di privacy e distanza di interazione accettabile con le altre persone.
L’incapacità di raggiungere un buon livello di privacy si traduce in un’esperienza di affollamento stressante. (2)
L’affollamento ha un effetto sui livelli di stress e influisce negativamente sulla salute fisica e psicologica con vissuti di frustrazione, rabbia e ridotte capacità di adattamento alla situazione stressante, portando a maggiori conflitti e deterioramento delle relazioni interpersonali.
Quando un ambiente come quello famigliare diventa affollato le risorse possono scarseggiare, le attività di una persona possono interferire con le attività di un’altra persona, l’inevitabile interazione interpersonale può distrarre l’individuo e le necessità famigliari possono impedirgli di raggiungere i suoi obiettivi personali; mentre le violazioni delle norme spaziali possono aumentare l’irritabilità e il disagio. (3)
Numerosi studi di laboratorio e sul campo hanno rivelato un ritiro sociale tra i bambini che vivono in luoghi affollati. (4)
I genitori in case più affollate sono più propensi alle punizioni corporali (5), sono maggiormente irritati con i loro figli (6) e più inclini a litigi tra i membri della famiglia. (5)
Inoltre i bambini che vivono in famiglie con alta percezione di affollamento sono più arrabbiati e conflittuali con i loro famigliari rispetto a bambini che non vivono il senso di affollamento. (7)
In questo periodo è necessario, quindi, uno sforzo da parte di tutti i membri del nucleo famigliare per comunicare nel modo migliore possibile come il comportamento dell’altra persona possa interferire con il raggiungimento dei propri obiettivi, cercando di diminuire la conflittualità, l’aggressività e la sopraffazione. Ad esempio, nelle famiglie che vivono in alloggi con spazio insufficiente per studiare, guardare la TV o ascoltare musica contemporaneamente, si possono stabilire regole per programmare in modo cooperativo queste attività.
Nel 2008 è stata svolta una ricerca che ha cercato di delirare la diversa reazione allo stress da affollamento tra uomini e donne. (8)
Il ruolo delle donne come madri e organizzatrici della vita famigliare rende più difficile ignorare i bisogni e i sentimenti degli altri membri familiari (9), riducendo la probabilità che rispondano allo stress da affollamento con l’aggressività. Le donne, dice la ricerca, hanno generalmente ruoli sociali che spesso richiedono l’interazione con altri genitori, figli, insegnanti e altre persone con i quali i loro figli entrano in contatto. Così, le donne possono avere minori opportunità di ricorrere all’isolamento come un mezzo di adattamento allo stress. La difficoltà ad avere spazi propri in favore di quelli altrui comporta l’insorgenza di stati depressivi.
Le ricerche evidenziano che gli uomini hanno soglie di frustrazione più basse rispetto allo stress da affollamento, e questo li porta a comportamenti più impulsivi e aggressivi (10) e come reazione tendono ad isolarsi con attività lavorative o che li impegnino per prendere le distanze dagli altri membri della famiglia.
Le modalità di esternalizzazione maschile consistono in varie forme di espressione comportamentale aggressivo, incluso il suicidio, il consumo di alcol e il comportamento antisociale. In ogni caso questi comportamenti vanno considerati un’espressione esternata di sofferenza psicologica.
Strumenti per ridurre lo stress somatico e relazionale
Il primo passo per migliorare le relazioni è quello di abbassare il proprio livello di attivazione corporea e ridurre lo stress a livello somatico attraverso l’uso di uno o più dei seguenti metodi.
Respirazione
La respirazione addominale protratta per 20-30 minuti riduce lo stress, l’ansia, e la pressione sanguigna, rallenta i battiti cardiaci e favorisce il rilassamento muscolare. (11)
Bagno caldo
L’immersione in acqua intorno ai 40°C agisce sul centro termoregolatorio dell’ipotalamo che stimola l’azione dei nervi parasimpatici, portando alla vasodilatazione e alla sudorazione indotta per ridurre il temperatura corporea.
La frequenza cardiaca aumenterà dal 40% al 50% aumentando l’apporto di ossigeno e la diminuzione di anidride carbonica, stimolando così il metabolismo e inducendo l’eliminazione dei materiali di scarto metabolici, che a loro volta rinfrescano il corpo. La pressione idrostatica, induce il flusso venoso, aumentando così la gittata cardiaca e migliorando il metabolismo. Inoltre, è stato dimostrato che l’abitudine al bagno in acqua calda rinforza il sistema immunitario.
Questi cambiamenti corporei sono percepiti a livello psichico come effetti positivi di distensione, ristoro e rilassamento. (12)
Attività fisica
25-30 minuti di attività fisica intesa, 2 volte alla settimana sono sufficienti per ridurre significativamente stress, ansia, depressione e ostilità.
Meditazione e tecniche di rilassamento possono essere efficaci per molte persone ma sono controindicate per altre che reagiscono negativamente al senso di vuoto o alla deprivazione sensoriale. (13)
Una volta ridotta l’attivazione corporea è possibile svolgere attività piacevoli (lettura, ascoltare musica, attività manuali, avere contatti online con persone affettivamente importanti, prendersi del tempo per sé, ecc.) per migliorare ulteriormente il benessere psicologico.
Dal punto di vista relazionale bisogna partire da un fatto che sembra scontato ma che la maggior parte delle persone trascurano: maschi e femmine hanno modalità di reazione allo stress molto diverse tra loro a causa delle differenze biologiche (ormonali, neurologiche in primis) psicologiche, culturali ed educative.
Ne consegue che solo cercando di mettersi nei panni della/del partner è possibile comprendere i suoi comportamenti e quello che sta cercando di comunicare.
È importante chiedersi quale responsabilità si ha nelle situazioni conflittuali, quali comportamenti si sono messi in atto per provocare o sostenere tale situazione.
Una regola d’oro è quella di non discutere in presenza dei figli. Il conflitto genitoriale è uno degli eventi più dolorosi e difficili da gestire per un figlio, aumenta il suo livello di ansia, lo confonde emotivamente e gli fa perdere i suoi riferimenti psicologici indispensabili per la sicurezza affettiva di cui ha bisogno per la sua crescita.
Se la conflittualità di coppia è troppo alta, è molto meglio prendersi una tregua, ignorarsi ed evitare qualsiasi tipo di discussione che potrebbe peggiorare il clima di tensione già particolarmente alto in questo periodo di allerta sociale.
Bibliografia
- Stokols,l. (1972), On the Distinction between Density and Crowding: Some Implications for Future Research. Psychological Review 79:275–77.
- Altman, I., (1975), The Environment and Social Behavior. Monterey, CA: Brooks/Cole.
- Epstein Y.M., (1981), Crowding Stress and Human Behavior , Journal of Social Issues, Vol. 37, n.1.
- Aiello, J. R.,Thompson, D. E., & Baum, A. (1985). Children, crowding, and control: Effects of environmental stress on social behavior. J. F. Wohlwill and W. van Vliet, (Eds.), Habitats for children: The impacts of density. Hillsdale, New Jersey: Lawrence Erlbaum Associates, pp. 97-12.
- Booth A. & Edwards J.N.,(1976), Crowding and Health., American Sociological Review 41:308–32.
- Gove W.R. & Hughes M.,(1983), Over- crowding in the Household: An Analysis of Determinants and Effects. New York: Academic Press.
- Saegert, S. (1982). Environment and children’s mental health: Residential density and low income children. Handbook of psychology and health (pp. 247-271). Hillsdale, NJ: Erlbaum.
- Regoeczi W.C., (2008), Crowding in Context- An Examination of the Differential Responses of Men and Women to High-Density Living Environments, Journal of Health and Social Behavior, Vol 49 (September): 254–268.
- Rosenfield et al. (2000), Gender and Dimensions of the Self: Implications for Internalizing and Externalizing Behavior. Gender and Its Effects on Psychopathology, Ellen Frank. Washington, DC: American Psychiatric Press.
- Gove, W. R. (1979), Sex Differences in the Epidemiology of Mental Disorder: Evidence and Explanations. Gender and Disordered Behavior: Sex Differences in Psychopathology, Edith S. Gomberg and Violet Franks. New York.
- https://www.stress.org/take-a-deep-breath
- Yasuaki G., et al (2018), Physical and Mental Effects of Bathing: A Randomized Intervention Study , Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, Volume 2018, Article ID 9521086.
Riferimenti
Gianpaolo Ragusa, psicologo, psicosomatologo. (gianpaolo.ragusa@gmail.com)
Mi occupo di supporto psicologico individuale con adulti (di persona e online) e di sostegno psicologico di coppia. Svolgo attività di formazione professionale per avvocati, educatori e assistenti sociali e di formazione alla cittadinanza a scopo preventivo, divulgativo e informativo.