Sistema venoso: funzionamento e vene varicose
Vi presentiamo un percorso, atttraverso il quale, descriviamo il funzionamento del sistema venoso, per arrivare ad affrontare le patologie che coinvolgono il sistema venoso come ad esempio le vene varicose.
Il funzionamento del sistema venoso
Il cuore di una persona adulta pompa in media cinque litri di sangue al minuto attraverso il corpo.
Il sangue apporta a tutte le parti del corpo sostanze nutritive vitali.
In caso di sforzi fisici può arrivare a pompare 30 litri di sangue o più al minuto.
Il sistema vascolare è costituito da arterie, vene, capillari e vasi linfatici.
Attraverso le grandi arterie ed i sottili capillari il sangue ricco di ossigeno raggiunge tutti gli organi fornendo ai tessuti le sostanze nutritive.
Le vene trasportano il sangue povero di ossigeno, e che ha raccolto le sostanze di rifiuto da tutte le regioni del nostro corpo al ventricolo destro.
In questo contesto sono sopratutto le vene delle gamba a svolgere il lavoro più difficile: esse infatti hanno il compito di riportare il sangue dal punto più recondito del corpo al cuore quasi sempre contro la forza di gravità.
Irrorare di sangue tutto il corpo non è un duro lavoro solo per il cuore, attraverso le vene devono essere pompati giornalmente circa 7000 litri di sangue, la funzione più importante nel trasporto del sangue è svolta dalla così detta pompa del piede e dalla pompa della muscolatura della gamba.
La pompa del polpaccio è cosi importante da essere definita anche come secondo cuore.
Col movimento della gamba i muscoli vengono tesi ed il polpaccio comprime le pareti delle vene.
Il sangue venoso scorre verso l’alto contro la forza di gravità.
Quando questo meccanismo viene danneggiato, vuoi per scarso movimento, vuoi per una malattia, si hanno effetti negativi sul traporto del sangue verso il cuore.
Le vene infatti non riescono a contrarsi da sole ma necessitano dell’aiuto di un tutore.
Nelle vene si trovano delle valvole che come saracinesche fanno si che il sangue scorra nella giusta direzione, ossia verso il cuore.
Finchè il sangue scorre in direzione del cuore, le valvole restano aperte.
Quando la pressione venosa aumenta, ad esempio quando ci si alza in piedi, le valvole si chiudono impedendo così il reflusso del sangue venoso.
Oltre alla funzione di trasporto le vene hanno un altro compito importante: custodire le riserve di sangue.
Circa l’85% del sangue totale (da 6 a 8 litri circa) che scorre nel corpo umano si trova nelle vene.
Per questo motivo le pareti delle vene sono elastiche ed in grado di accogliere anche grandi quantità di sangue.

Vene varicose: una malattia sociale
Un sovraccarico permanente causa tuttavia una dilatazione eccessiva delle pareti venose.
Ne consegue la formazione di un ristagno di sangue venoso.
Le affezioni venose sono considerate oggi “una malattia sociale”.
Una donna su due ed un uomo su quattro soffre di vene varicose, chiamate in termine medico varici.
Già nei bambini e negli adolescenti i medici osservano vene varicose di leggera e media entità e disfunzioni del flusso sanguigno nelle gambe.
Le vene varicose sono sintomi visibili e percepibili di un equilibrio spezzato tra il flusso arterioso ed il ritorno venoso.
A causa di questo disequilibrio il ritorno sanguigno a partire dalle gambe viene rallentato per cui la pressione nelle vene aumenta e queste si dilatano.
In questo modo pareti e valvole delle vene vengono danneggiate ed il ritorno del sangue funziona sempre peggio, ha quindi inizio un circolo vizioso.
Se il sangue non riesce più a scorrere perfettamente nel sistema vascolare, sulle pareti interne dei vasi si formano dei depositi che possono causare il restringimento o addirittura l’ostruzione totale del lume dei vasi (trombosi).
L’irrorazione di sangue ai tessuti e agli organi non funziona più in modo ottimale.
Le scorie non vengono più eliminate in misura sufficiente.

Conseguenze
Nel peggiore dei casi, questa disfunzione nell’eliminazione delle scorie può portare alla formazione di ulcere (ulcus cruris venosum) che, costantemente infettate, sono dolorose.
Se non vengono curate adeguatamente le conseguenze possono essere molto gravi.
Non basta: secondo le statistiche ogni anno 25.00 persone muoiono di embolia polmonare causata per lo più da una trombosi venosa alle gambe.
Sopratutto nel periodo delle vacanze i mass-media riportano notizie su casi casi di “trombosi da viaggio”: per un’occlusione venosa alle gambe (provocata ad esempio da lunghe ore trascorse seduti allo stretto in condizioni ambientali sfavorevoli come in un aereo) si può persino arrivare ad un’embolia polmonare talvolta mortale, parleremo di questo prossimamente in uno speciale a riguardo.
Spesso le vene varicose sono il primo segnale di un affezione venosa.
Circa l’80% di tutti i pazienti con vene varicose hanno genitori o nonni con lo stesso problema.
Ma anche chi non è predisposto geneticamente deve prestare attenzione ai segnali del proprio corpo per riconoscere tempestivamente eventuali disfunzioni venose.
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