Allergeni ed etichette cosmetici: aggiornamento normativo
Allergeni ed etichette dei cosmetici: aggiornamento normativo
Un’importante novità normative è arrivata in questi giorni per il mondo dei cosmetici: l’introduzione da parte dell’Unione Europea di nuovi allergeni da indicare nelle etichette dei prodotti cosmetici.
Vediamo nel dettaglio cosa sono gli allergeni e cosa comporta questa novità.
Gli allergeni: cosa sono?
Gli allergeni sono molecole chimiche, naturali o di sintesi.
Gli allergeni sono presenti principalmente nelle fragranze e nelle miscele odorose, ma anche in altre miscele naturali e non, come gli estratti vegetali.
Spesso gli allergeni contribuiscono in modo significativo alle note odorose delle fragranze.
Purtroppo gli allergeni possono essere pericolosi per alcune persone. Infatti, normalmente queste sostanze sono innocue per la maggior parte delle persone, ma in alcune fasce di popolazione predisposte queste sostanze possono causare reazioni allergiche, reazioni che possono essere di lieve entità, ma anche molto grave.
È importante sottolineare che gli allergeni non sono sostanze pericolose di per sé, ma possono diventarlo per le persone predisposte.
In teoria, ogni sostanza può potenzialmente essere un allergene, e sempre in teoria, chiunque nel mondo può essere allergico a qualsiasi cosa; normalmente però, si è visto che ci sono una serie di molecole che più comunemente causano le reazioni allergiche in determinate persone.
Cos’è un’allergia?
Un’allergia è una risposta esagerata del sistema immunitario a sostanze normalmente innocue presente nell’ambiente, dette allergeni.
Il sistema immunitario è deputato a proteggere l’organismo dall’invasione di sostanze e microrganismi che possono essere dannosi, come virus e batteri; per fare questo, si è specializzato nel selezionare particolari frammenti prodotti di questi microrganismi e riconoscerli come potenzialmente estranei e quindi avviare una serie di azioni per espellerli.
Una via di azione del sistema immunitario, detta umorale, fa in modo che l’organismo reagisca a sostanze estranee, come pollini ed altri allergeni, attivando le mastcellule a produrre istamina ed eparina. Grazie a queste sostanze i vasi sanguigni sono indotti ad “allargare la trama” per far passare le cellule deputate a “spazzar via” le sostanze che hanno indotto infiammazione nell’organismo.
Succede tuttavia che il sistema a volte non funzioni perfettamente e riconosce come potenzialmente dannose sostanze che in realtà sono innocue per via di un meccanismo detto “sensibilizzazione”; ecco che quindi in alcune persone si scatenano reazioni molto spiacevoli, come rush cutanei, eczemi, dermatiti, che sono le risposte messe in atto dal sistema immunitario per isolare le cellule dell’organismo che “ritiene” infette e contaminate ed eliminarle per scongiurare il potenziale pericolo.
Igiene e allergie
Perché in alcune persone il sistema non sia ben regolato è ancora in gran parte un mistero;
una delle ipotesi più diffuse è che l’eccessiva igiene non permetta al sistema immunitario di allenarsi a riconoscere e comprendere quali sono le sostanze veramente pericolose e quali no, e che per questo “sovrastimi” la pericolosità di sostanze altrimenti innocue.
Questa teoria è stata definitivamente smentita da recenti pubblicazioni, tra cui la più significativa firmata da Sally Bloomfield, professoressa alla London School of Hygiene and Tropical Medicine, da svariati anni impegnata a studiare il nesso fra igiene e sistema immunitario.
La prof.ssa Bloomfield afferma «Mentre i bambini hanno bisogno di essere esposti al microbiota delle loro madri, dei fratelli, e dell’ambiente naturale, per loro è molto meno importante essere esposti al microbiota innaturale delle case moderne».
La teoria dell’igiene ha fondamenti importanti, parte dall’assunto – corretto – che la regolazione e lo sviluppo del sistema immunitario sia influenzato dai microrganismi con cui entriamo in contatto e che sono necessari per popolare il microbiota intestinale. Ma perde aderenza con la realtà quando finisce per condannare lo stile di vita dei paesi industrializzati che prevede abitazioni “troppo pulite”, o quando finisce per suggerire che l’esposizione a patogeni potenzialmente pericolosi sia un vantaggio per i bambini. I batteri presenti nelle abitazioni moderne infatti non rappresentano le popolazioni batteriche degli ambienti naturali.
I ricercatori hanno anche chiarito che quando gli epidemiologi rilevano associazioni fra la pulizia della casa e problemi di salute come le allergie, il problema non è tanto la pulizia e l’assenza di microrganismi, ma piuttosto l’esposizione stretta e frequente a detergenti (una situazione che la pandemia ha in certi casi peggiorato).
Le allergie cutanee
In UE si stima che i soggetti allergici siano tra l’1 e il 9%, e questo numero è abbastanza stabile negli anni (1).
La maggior parte delle reazioni allergiche provocate dai cosmetici sono dermatiti da contatto, e si manifestano con chiazze rosse, vescicole, desquamazione, prurito, abrasione e croste, accompagnati da sensazioni di prurito più o meno intenso.
È importante sottolineare che i cosmetici sono una fonte possibile delle allergie; altre esposizioni derivano da altri fattori, come per esempio i detersivi, ma anche semplicemente il contatto con piante e fiori.
Le reazioni cutanee sono altamente imprevedibili la prima volta: non è dato sapere se una persona svilupperà una data allergia venendo a contatto con un dato allergene. Tuttavia, dopo la prima volta in cui si sviluppa l’allergia, questa durerà per tutta la vita, e sarà sempre scatenata da uno o più allergeni, quindi la persona allergica è ben conscia del pericolo che l’allergene rappresenta per lei.
Per confermare e identificare esattamente le sostanze a cui si è allergici è utile effettuare il Patch Test, un test allergologico effettuato presso centri medici specializzati sotto supervisione medica per individuare la o le sostanze a cui si è allergici.
La dermatite allergica da contatto va trattata con appositi farmaci sotto controllo medico quando si sviluppa, ma una volta che si conosce la causa l’unica forma per prevenirla è evitare le sostanze che si sa che causano la reazione allergica.
I Cosmetici: aspetti normativi per prevenire le allergie e introduzione di 56 nuovi allergeni
Gli strumenti per prevenire il manifestarsi delle allergie nelle persone predisposte è informarle della presenza degli allergeni più comuni. Questo è il motivo per cui nel regolamento sui cosmetici dell’UE, Reg 1223/2009 ci sono sostanze, che sono state determinate come gli allergeni più comuni, che devono essere menzionate sulle etichette dei prodotti cosmetici. Le persone che sanno di essere allergiche a una di queste sostanze, o che sanno di essere inclini a soffrire di allergie, leggendo l’etichetta possono essere informate della presenza di allergeni noti o potenziali; quindi, evitano di utilizzare quei prodotti ed evitano di scatenare l’allergia.
È importante sottolineare che i prodotti cosmetici che contengono questi allergeni non sono prodotti proibiti o cattivi prodotti; per la maggior parte delle persone, che non soffrono di allergie, queste sostanze sono innocue. I prodotti cosmetici che contengono queste molecole semplicemente non dovrebbero essere usati dalle persone allergiche.
Il 26 luglio 2023, la Commissione Europea ha aggiornato l’elenco delle 24 sostanze già presenti, aggiungendone di nuove. Questo aggiornamento è il COMMISSION REGULATION (EU) 2023/1545 of 26 July 2023 amending Regulation (EC) No 1223/2009 of the European Parliament and of the Council as regards labelling of fragrance allergens in cosmetic products.
Questo nuovo regolamento introduce 56 nuove sostanze ed estratti che sono stati individuati come potenziali allergeni nelle persone predisposte.
Il parere dell’SCCS
Nel 2012 infatti, l’SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety) stabilì che oltre ai 24 allergeni (all’epoca 26, poi la presenza di due di queste sostanze è stata definitivamente eliminata con altri regolamenti poiché si sono dimostrate pericolose non solo per allergie ma anche per altri aspetti ben più gravi), numerose altre sostanze e miscele potevano causare allergie, ma questi sostanze e miscele non erano adeguatamente segnalate in etichetta (2) .
Con il nuovo regolamento sugli allergeni, l’Unione Europea ha voluto colmare questa lacuna e permettere alle persone predisposte di essere maggiormente informate su sostanze che per loro potrebbero essere pericolose.
L’inserimento in etichetta di questi allergeni, infatti, permetterà una migliore informazioni ai consumatori predisposti che potranno individuare nei loro prodotti allergeni ormai comunemente riconosciuti come tali che però prima erano ignorati dalla normativa.
Questo migliorerà la prevenzione e la sicurezza per le fasce di popolazione soggette ad allergie.
Tuttavia, data la complessità delle operazioni di aggiornamento etichette il cui onere spetterà alle aziende produttrice, e considerando che il numero di persone allergiche è relativamente basso e stabile nel tempo (1), il Regolamento prevede un periodo di transizione che è di 3 anni per i nuovi prodotti e di 5 anni per prodotti già presenti sul mercato.
A partire da luglio 2028, quindi, il regolamento troverà la sua piena attuazione.
Conclusione sugli allergeni
La sicurezza per il consumatore è l’aspetto primario e centrale del Reg 1223/2009 che disciplina il mondo cosmetico. Grazie alla ricerca, si è raggiunto un nuovo livello di conoscenze sui potenziali allergeni, e questo nuovo aggiornamento permette di aggiungere un tassello in più alla sicurezza del consumatore, dimostrando che la legislazione è viva e si evolve grazie alla conoscenza scientifica.
È comunque utile ribadire che i prodotti cosmetici contenenti allergeni sono ottimi prodotti, che possono essere utilizzati senza problemi da chi non ha particolari allergie ma anche da chi le ha ma non alle sostanze menzionate, che devono come tutti rispettare tutte le altre disposizioni del REG 1223, e che quindi sono altamente sicuri per il consumatore.
Riportare in etichetta sostanze potenzialmente allergizzanti non deve essere visto come una penalizzazione del cosmetico, ma anzi un’attenzione in più a quelle fasce di popolazioni più fragile per permettere anche a loro di godere appieno degli enormi benefici che quotidianamente i cosmetici ci offrono.
Riferimenti
- https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32023R1545
- https://ec.europa.eu/health/scientific_committees/consumer_safety/docs/sccs_o_073.pdf