Microplastiche nei Cosmetici: cosa sono e regolamentazione
Cosa sono le microplastiche nei cosmetici?
Le microplastiche sono particelle di plastica di dimensioni inferiori a 5 mm, utilizzate in molti prodotti cosmetici per migliorare la texture, aumentare la durata del prodotto o svolgere funzioni esfolianti. Si trovano comunemente in scrub, dentifrici, shampoo e make-up, spesso sotto forma di microsfere di polietilene o polipropilene.
Quali sono i rischi delle microplastiche nei cosmetici?
L’uso di microplastiche nei cosmetici è motivo di preoccupazione ambientale e sanitaria. Quando i prodotti vengono risciacquati, le particelle di plastica finiscono nei sistemi fognari e, poiché sono troppo piccole per essere filtrate completamente dagli impianti di depurazione, si accumulano negli ecosistemi acquatici. Qui vengono ingerite dalla fauna marina e possono entrare nella catena alimentare, con possibili effetti negativi anche sulla salute umana.
Dal punto di vista della salute, le microplastiche possono trasportare sostanze chimiche tossiche, come ftalati e bisfenoli, che possono avere effetti dannosi sull’organismo. Anche l’inalazione e l’assorbimento cutaneo sono stati oggetto di studio, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare i rischi effettivi.
Regolamentazione delle microplastiche
Per ridurre l’impatto ambientale, l’Unione Europea ha introdotto restrizioni all’uso di microplastiche nei cosmetici attraverso il regolamento REACH. Alcuni paesi, come il Regno Unito e gli Stati Uniti, hanno già vietato le microsfere nei prodotti da risciacquo. Inoltre, molte aziende cosmetiche stanno investendo in alternative sostenibili, come microsfere di cellulosa, amido o cere naturali.
La Commissione intende informare le parti interessate su alcuni aspetti dell’applicazione della restrizione sulle microplastiche, compresi i glitter di plastica da soli (glitter di plastica sfusi) e nei prodotti.
Il Regolamento (UE) 2023/2055 della Commissione, noto come “regolamento per la restrizione sulle microplastiche”, limita le microparticelle di polimeri sintetici da sole o aggiunte intenzionalmente alle miscele.
Per quanto riguarda i glitter, il regolamento limita solo alcuni glitter, in base alla loro composizione, all’utilizzo e alla presenza in forma libera o legata in maniera permanente all’interno di un oggetto. Inoltre, i prodotti già presenti sul mercato, ad esempio quelli già presenti sugli scaffali o nelle scorte dei fornitori, possono continuare ad essere venduti fino all’esaurimento delle scorte.
Recentemente, le restrizioni sono state estese anche ad alcuni polimeri sintetici solubili e filmogeni, come gli acrilati, spesso utilizzati nei prodotti cosmetici per conferire texture e resistenza all’acqua. La valutazione normativa su questi composti è ancora in corso, ma l’obiettivo è ridurne l’impatto ambientale e favorire lo sviluppo di formulazioni più sicure.
Sono interessati solo i glitter realizzati in plastica non biodegradabile e insolubile, mentre quelli biodegradabili, solubili, naturali o inorganici non sono considerati microplastiche, quindi non rientrano nell’ambito della restrizione e possono continuare a essere venduti.
Sostanze non interessate dalla restrizione sulle microplastiche
• prodotti, compresi i glitter, realizzati con materiali inorganici (ad esempio vetro, metallo), naturali, biodegradabili o solubili in acqua (fuori campo perché non sono considerati microplastiche);
• perline e paillettes (e altre decorazioni), destinate ad essere infilati o cuciti (articoli; non compresi nell’ambito);
• microplastiche, compresi i glitter plastici, che contengono mezzi tecnici o perdono la loro natura microplastica quando vengono utilizzate, incorporate in modo permanente in una matrice solida (ad esempio intrappolate in colla, vernici o determinati inchiostri o all’interno di oggetti solidi);
• prodotti che sono articoli ai sensi del regolamento REACH;
• prodotti già in commercio al 17 ottobre 2023 (i prodotti contenenti glitter in plastica o altre microplastiche che sono stati immessi sul mercato prima del 17 ottobre 2023 non necessitano di essere richiamati o ritirati dal mercato ma possono continuare ad essere venduti).
Scadenze di legge sulle restrizioni sulle microplastiche
Ai glitter di plastica sfusi utilizzati come prodotti cosmetici e ai cosmetici contenenti glitter (o altre microplastiche), vengono concessi periodi transitori specifici ai sensi del paragrafo 6 e possono continuare a essere venduti fino:
- Al 16 ottobre 2027 compreso, per i cosmetici da risciacquo (comma 6b);
- Al 16 ottobre 2029 compreso, per i cosmetici non da risciacquo (comma 6d);
- Al 16 ottobre 2035 compreso, per il trucco, i cosmetici per labbra e unghie (comma 6c).
Dal 17 ottobre 2031 al 16 ottobre 2035, per continuare a essere venduti, i prodotti per il trucco, le labbra e le unghie dovranno recare un’etichetta che indichi che contengono microplastiche.
I glitter di plastica sfusi per usi come arte e artigianato, giocattoli sono invece vietati dal 17 ottobre 2023 (a meno che non siano biodegradabili o solubili o possano essere degradati).
Non sono interessati dal divieto i glitter plastici quando, intrappolati con mezzi tecnici, formano pellicole solide (ad esempio vernici, alcuni inchiostri) o, durante l’uso finale, sono incorporati in modo permanente in una matrice solida (ad esempio colla glitter).
Gli articoli con glitter applicati sulla superficie non rientrano nell’ambito della restrizione.
Link al testo completo della Commissione
Alternative e soluzioni sostenibili
Per contrastare il problema delle microplastiche nei cosmetici, i consumatori possono:
- Scegliere prodotti senza microplastiche, verificando gli ingredienti sull’etichetta o affidandosi a certificazioni ambientali.
- Optare per alternative biodegradabili, come esfolianti a base di noccioli di frutta, sale o zucchero.
- Supportare marchi eco-friendly che investono in soluzioni plastic-free.
Conclusione
Le microplastiche nei cosmetici rappresentano una minaccia per l’ambiente e potenzialmente per la salute umana. Fortunatamente, grazie alla crescente consapevolezza e alle nuove regolamentazioni, il settore cosmetico sta evolvendo verso soluzioni più sostenibili. Informarsi e fare scelte consapevoli può contribuire a ridurre l’impatto di queste sostanze sulla natura e sulla nostra salute.
Vedi anche il nostro corso in regolatorio cosmetico
Immagine articolo: le microplastiche inquinano l’ambiente, ma le fonti principali non sono i cosmetici, sono gli abiti sintetici lavati oltre i 36°C, le gomme delle auto, l’inquinamento cittadino e tanto altro.