Promesse dei cosmetici e delle materie prime
Dalla materia prima al prodotto finito: come nascono (davvero) le promesse dei cosmetici
Ogni giorno, leggiamo sulle confezioni di cosmetici claim (promesse) come idratante, lenitivo, antiossidante, anti-age.
Ma da dove arrivano queste affermazioni?
Dietro ogni parola c’è un percorso complesso che parte dai test sulle materie prime e termina con la validazione sul prodotto finito, nel pieno rispetto del Regolamento (UE) n. 655/2013 sui claim cosmetici.
Capire come si costruisce un claim (promessa) significa comprendere la differenza tra comunicazione e evidenza scientifica, tra laboratorio e marketing.
I test sulle materie prime: la base scientifica delle promesse
Le materie prime cosmetiche possono essere sottoposte a test in vitro e test in vivo per dimostrare le loro potenziali attività biologiche.
- Test in vitro: valutano l’effetto su cellule, tessuti o biomarcatori (ad esempio, la stimolazione della sintesi di collagene o l’inibizione di radicali liberi).
- Test in vivo: effettuati su volontari o modelli di pelle ricostituita per confermare la tollerabilità o l’efficacia fisiologica.
I risultati di questi test sono specifici per la materia prima e valutati nelle condizioni di prova: concentrazione, veicolo, tempo di esposizione.
Non possono essere automaticamente trasferiti a un prodotto finito che contiene quella sostanza in un’altra concentrazione o combinazione.
Cosa dice il Regolamento 655/2013
Il Regolamento (UE) n. 655/2013 stabilisce i criteri comuni per la giustificazione dei claim cosmetici, imponendo che ogni affermazione sia:
- Verificabile mediante dati scientifici;
- Supportata da prove adeguate (studi o dossier tecnici);
- Rilevante per il prodotto finito e non fuorviante.
Questo significa che un produttore non può scrivere “crema antirughe” solo perché uno degli ingredienti è risultato efficace in vitro nel ridurre la profondità delle rughe:
deve dimostrare che la formulazione finale ha mantenuto quell’effetto.
Promessa di materia prima vs promessa di prodotto
Il claim della materia prima è proprietà del fornitore:
esprime un potenziale funzionale, provato in laboratorio.
Il claim del prodotto finito appartiene invece al produttore cosmetico, che deve verificare:
- la concentrazione effettiva della materia prima;
- la compatibilità con il resto della formula;
- l’efficacia finale sul consumatore.
L’unico caso in cui il claim della materia prima può essere citato nel cosmetico è quando:
la materia prima è utilizzata alla stessa concentrazione e nelle stesse condizioni del test,
e la comunicazione è formulata in modo descrittivo, non attribuendo l’effetto all’intero prodotto.
Esempio conforme:
“Contiene estratto di [pianta X], noto per le sue proprietà lenitive.”
Non conforme:
“Lenisce la pelle grazie all’estratto di [pianta X]”
(se non è stato testato il prodotto finito).
I test sul prodotto finito: la vera prova di efficacia
Per poter dichiarare un claim funzionale (es. anti-age, elasticizzante, riequilibrante), il cosmetico deve essere sottoposto a test d’efficacia.
I più comuni includono:
- Test strumentali: valutano parametri oggettivi (idratazione, TEWL, elasticità, rughe, luminosità).
- Test clinici o d’uso: studi condotti su volontari sotto controllo dermatologico.
- Test in vitro su formule complete: per supportare claim fisiologici o meccanicistici.
Questi studi generano i dati di supporto ai claim (claim support data) da allegare al PIF (Product Information File).
Dal laboratorio al marketing: come comunicare correttamente le promesse (i claim)
Un claim non è solo una frase di marketing: è una dichiarazione scientifica e legale.
Ogni informazione riportata sul packaging, sito web o materiale promozionale deve essere:
- basata su prove documentate;
- coerente con le funzioni cosmetiche (senza suggerire azioni farmacologiche o terapeutiche);
- veritiera e verificabile.
Un esempio di comunicazione conforme:
“Crema idratante con acido ialuronico, ingrediente noto per la sua capacità di trattenere l’acqua nella pelle.”
Qui il riferimento alla materia prima è informativo, non promozionale del risultato.
Conclusioni: la scienza dietro ogni promessa
La cosmetologia moderna non si basa più su affermazioni generiche, ma su dati sperimentali, test validati e trasparenza.
Dai laboratori di ricerca fino all’etichetta del prodotto, ogni passaggio deve rispettare i principi di rigore scientifico e responsabilità regolatoria.
Il claim non nasce con l’idea del marketing,
ma con la prova della scienza.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0655