Alfa arbutina come ingrediente schiarente nei cosmetici
Le macchie sono un problema per tante donne: con l’arrivo dell’estate il problema si può accentuare ed è necessario fare il punto sulle strategie schiarenti disponibili, come ad esempio cosmetici che contengono l’alfa arbutina come ingrediente schiarente.
Cosa contengono le creme schiarenti anti macchia: quali ingredienti?
Le strategie per schiarire la pelle sono diverse, non ultima la protezione solare dai raggi UV responsabili dell’ innesco del meccanismo di iperproduzione di melanina, il pigmento che si accumula nelle macchie cutanee.
Di seguito le principali strategie schiarenti:
- inibire la tirosinasi, l’enzima responsabile della produzione di melanina (ad es. l’alfa arbutina);
- ridurre i processi ormonali che portano allo stimolo di iperproduzione di melanina (ad es. l’acido tranexamico);
- Utilizzare esfolianti acidi per eliminare le cellule che contengono accumuli di melanina (acido mandelico, acido kojico..);
- Crioterapia e laser gli approcci più profondi.
Dove si trova l’alfa-arbutina?
Sintesi dell’alfa arbutina
L’alfa arbutina non è presente in natura, si ottiene per via sintetica dalla beta arbutina (detta comunemente arbutina).
L’alfa-arbutina viene generalmente prodotta attraverso un processo sintetico che prevede l’idrolisi enzimatica o chimica dell’arbutina naturale estratta da piante come l’uva ursina, il mirtillo rosso o il gelso.
L’idrolisi rompe il legame glicosidico dell’arbutina, determinando la formazione di alfa-arbutina, che viene poi isolata e purificata per l’uso in formulazioni cosmetiche.
Con la crescente consapevolezza dello sviluppo sostenibile, l’attuale direzione della ricerca dà priorità alla produzione di arbutina ecologica e di origine biologica. Le attuali strategie per la produzione di arbutina riguardano l’estrazione vegetale, la sintesi chimica, la biotrasformazione e la fermentazione microbica. (1)
Fonti naturali di arbutina
La fonte naturale primaria di β-arbutina sono le foglie di uva ursina (Arctostaphylos uvaursi) (Asensio et al., 2020). Si trova anche nelle pere (Cui et al., 2005), nel grano, nel caffè e nel tè (Migas & Krauze-Baranowska, 2015) oltre che nei mirtilli rossi e nel gelso.
Differenze tra alfa arbutina e beta arbutina
Alfa arbutina e la β-arbutina sono due composti chimici strettamente correlati che vengono spesso utilizzati nei prodotti per la cura della pelle per i loro effetti schiarenti. Sebbene condividano una struttura centrale e un meccanismo d’azione simili, ci sono sottili differenze tra i due che possono incidere sulla loro efficacia e sui potenziali effetti collaterali.
Strutturalmente, sia l’α-arbutina che la β-arbutina sono glicosidi dell’idrochinone, il che significa che hanno una molecola di glucosio attaccata a una molecola di idrochinone. Questa somiglianza strutturale consente a entrambi i composti di inibire l’enzima tirosinasi, coinvolto nella produzione di melanina.
Nell’α-arbutina, il legame glicosidico è attaccato nella posizione alfa dell’anello idrochinonico. Si ritiene che questo posizionamento migliori la stabilità e la solubilità dell’α-arbutina, rendendola più efficace per l’applicazione sulla pelle. Il legame glicosidico riduce anche il potenziale di ossidazione dell’idrochinone, che può portare alla formazione di composti scuri che contrastano l’effetto schiarente della pelle desiderato.
Nella β-arbutina, il legame glicosidico è attaccato nella posizione beta dell’anello idrochinonico. Sebbene la β-arbutina sia anch’essa efficace nell’inibire la tirosinasi, è meno stabile dell’α-arbutina e più soggetta all’ossidazione. Questa ossidazione può provocare la formazione di composti marroni che sono meno desiderabili per schiarire la pelle. (2)
Nota importante: per quanto descritto sopra, quando si considerano i prodotti per la cura della pelle che contengono arbutina, è importante leggere l’etichetta degli ingredienti per determinare se viene utilizzata α-arbutina o β-arbutina. Sebbene entrambi i composti possano essere efficaci, l’α-arbutina è generalmente considerata la scelta superiore grazie alla sua maggiore stabilità e potenza.
A cosa serve l’Alfa arbutina: un ingrediente schiarente nei cosmetici
Nella nostra pelle ci sono delle cellule nello strato corneo dell’epidermide, chiamate melanociti, deputate a produrre melanina, un pigmento che destinato a proteggere i nuclei delle cellule dello strato profondo dell’epidermide dai raggi solari dannosi.
Il processo di melanogenesi
I melanociti, stimolati dalla luce ultravioletta, produrranno l’enzima tirosinasi, che si combina con la tirosina nel corpo per formare dopamina, e infine melanina.
La melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle, viene rilasciata nello strato basale dell’epidermide e diffuso ad altri strati della struttura della pelle come i peli e concentrata in alcuni distretti cutanei più che in altri. Tuttavia, se la melanina è troppa perchè stimolata dai raggi UV, essa non può essere metabolizzata nell’immediato e precipiterà nello strato epidermico e, nel caso si depositasse in modo disomogeneo, formerà una macchia. Alcuni ingredienti come l’idrochinone (idrochinone), l’arbutina, il feniletilresorcinolo e l’acido azelaico possono bloccare efficacemente il legame della tirosinasi alla tirosina e inibire la melanina.
Meccanismo dell’effetto schiarente dell’alfa arbutina come ingrediente cosmetico.
L’arbutina si lega efficacemente con l’enzima tirosinasi che catalizza la sintesi della melanina. È una potente alternativa all’idrochinone (che è vietato in Europa e in Australia) ma più delicato sulla pelle. A differenza dell’idrochinone, che è un forte ingrediente schiarente per la pelle, che può essere molto aggressivo sulla pelle, l’arbutina è un’alternativa sicura e naturale.
Alfa Arbutina: come si usa per ottenere l’effetto schiarente come ingrediente cosmetico
L’arbutina e i suoi derivati sono idrosolubili, pertanto può essere incorporata nelle creme in fase acquosa, nei sieri idrosolubili. Può essere associata ad altri attivi ad effetto schiarente come ad esempio la Vitamina C, acido Kojico, acido ferulico, niacinamide.
Alfa arbutina utilizzata come ingrediente schiarente cosmetico: limiti di concentrazione da Regolamento EU
Il Regolamento (EU) 2024/996 of 3 April 2024 amending Regulation (EC) No 1223/2009 del European Parliament and of the Council riguardo l’uso di Vitamin A, Alpha-Arbutina e Arbutina e altre sostanze con attività di interferenza endocrina nei prodotti cosmetici.
Alla luce di quanto descritto sopra è chiara la decisione del legislatore che, sulla base della linea guida dell’SCCS, ha stabilito le massime concentrazioni d’uso di alfa arbutina nei prodotti per il viso: 2%, per il corpo lo 0,5%. Arbutina concentrazione massima il 7%. L’associazione alfa arbutina e arbutina sono comunque sicure per il consumatore nei limiti di legge.
Inoltre l’idrochinone, vietatato dall’allegato II del Reg 2009/1223 deve essere presente in concentrazioni non superiori ai valori di tracce.
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Fonti:
1.Recent Progress on Feasible Strategies for Arbutin Production
2. A comprehensive review of the therapeutic potential of α-arbutin