Cosmesi medicale e claim cosmetici fuorvianti
Cosmesi medicale
Negli ultimi anni, la cosmesi medicale ha guadagnato crescente attenzione grazie ai progressi scientifici e alla sempre maggiore consapevolezza dei consumatori. Tuttavia, questa evoluzione ha portato con sé anche nuove sfide, tra cui la corretta comunicazione scientifica e il frequente abuso delle percentuali nei claim pubblicitari.
La medicina e la cosmesi sono due mondi distinti.
La medicina e tutti i trattamenti medici sono di competenza medica e servono a ripristinare o correggere alterazioni fisiologiche. I cosmetici sono tali perchè non devono, e non possono per definizione, alterare la fisiologia dell’organismo.
Cosmesi medicale: definizione e contesto
La cosmesi medicale si colloca a cavallo tra la cosmetica tradizionale e la dermatologia, il posizionamento sul mercato quindi punta a proporre prodotti in grado di offrire un supporto al trattamento medico senza tuttavia sconfinare in ambito medico che non è proprio del cosmetico.
L’importanza della comunicazione scientifica
Uno degli aspetti fondamentali della cosmesi medicale è la comunicazione chiara e trasparente nei confronti del consumatore. I brand dovrebbero impegnarsi a fornire informazioni basate su dati verificabili, evitando di alimentare false aspettative. Alcuni punti chiave della comunicazione scientifica includono:
- Chiarezza nei claim: utilizzare un linguaggio comprensibile e privo di ambiguità.
- Supporto scientifico: citare studi, test clinici e pubblicazioni autorevoli per avvalorare le affermazioni.
- Trasparenza sugli ingredienti: indicare la presenza degli ingredienti e la concentrazione alla quale possono vantare i claim che gli vengono attribuiti, da non confondere con il clail dell’intero prodotto, sono due elementi distinti legati a test diversi.
L’abuso delle percentuali nei claim cosmetici e nella cosmesi medicale
Uno degli strumenti di marketing più diffusi nel settore è l’uso delle percentuali per enfatizzare la presenza di ingredienti attivi. Tuttavia, questo approccio può risultare fuorviante per diversi motivi:
- Percentuali elevate non sempre significano maggiore efficacia: alcuni ingredienti funzionano meglio a basse concentrazioni e superarli potrebbe persino risultare irritante per la pelle.
- Mancanza di contesto: indicare una percentuale senza specificare i parametri di riferimento (es. concentrazione minima efficace o massima consentita) può ingannare il consumatore.
- Comparazioni non sempre corrette: alcuni marchi utilizzano percentuali per suggerire superiorità rispetto alla concorrenza, senza considerare variabili come la biodisponibilità o la stabilità della formula.
- Attenzione alle percentuali roboanti, tipo 100% o addirittura superiori, spesso non sono dimostrate e sono oggetto di sanzioni da parte dello IAP.
Come riconoscere una comunicazione corretta anche nella cosmesi medicale?
I consumatori possono proteggersi da claim ingannevoli adottando un approccio critico alla comunicazione dei brand. Alcuni suggerimenti utili includono:
- Verificare le fonti: controllare se i dati riportati sono supportati da studi pubblicati.
- Analizzare la formula nel suo complesso: un singolo ingrediente non determina necessariamente l’efficacia di un prodotto.
- Diffidare di claim sensazionalistici: espressioni come “miracoloso” o “effetto istantaneo” spesso non hanno una base scientifica solida.
- Diffidare dello scientifichese poco comprensibile, sesso nasconde importanti lacune.
Conclusioni
La cosmesi medicale rappresenta un settore in continua crescita, ma richiede un approccio responsabile nella comunicazione scientifica. Per garantire trasparenza ed efficacia, i brand devono evitare l’abuso delle percentuali e fornire informazioni basate su evidenze reali. Solo così sarà possibile costruire un rapporto di fiducia con i consumatori e promuovere un mercato cosmetico più consapevole e informato.
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