Acne rosacea e alimentazione
L’acne rosacea dipende in gran parte dall’alimentazione. Quale rapporto esiste tra disturbi cutanei e pancia gonfia, ovvero tra pelle e intestino? Studi recenti sottolineano un collegamento diretto. Acne, acne rosacea e dermatite seborroica potrebbero essere correlati con disturbi intestinali.
Pubblicazioni recenti evidenziano l’esistenza di un legame importante tra disbiosi (alterazione del microbioma) intestinale e sviluppo di disturbi della pelle quali acne, rosacea e dermatite seborroica.
Per microbioma intestinale si intende la popolazione di microorganismi che colonizza il nostro intestino.
E’ normale che ci siano numerosi microorganismi: servono per evitare l’attecchimento di batteri nocivi (patogeni), per aiutarci ad elaborare a livello intestinale alcune vitamine e perfino ad assorbire meglio i nutrienti.
Esiste pure un microbioma cutaneo e, anch’esso, possiede principalmente funzioni protettive.
Il benessere della flora batterica residente che colonizza la nostra pelle (10 milioni di microorganismi per cm quadro) dipende in gran parte dalla gestione cosmetica della cute.
Lo sa bene chi sbaglia prodotto per uso domiciliare e ne vive le sgradevoli conseguenze: colorito spento, brufoletti e/o fastidiose dermatiti.
In ogni caso l’effetto è antiestetico e toglie valore alla nostra immagine.
Infatti ci sono numerosi studi che evidenziano come l’uniformità della pelle sia uno dei nostri biglietti da visita.
La pelle uniforme viene percepita inconsciamente come un criterio di bellezza.
Questo è il motivo per cui chi soffre dei disturbi sopraelencati vive male la percezione del proprio aspetto.
Acne
Secondo le stime disponibili l’acne è una delle dieci malattie più diffuse al mondo ed è un problema che riguarda moltissimi adolescenti.
Di solito l’acne tende a scomparire dopo i 20 anni, anche se la condizione permane in una percentuale variabile fra il 20% e il 40% degli adulti.
Molto probabilmente durante l’adolescenza, a causa dell’aumento dei livelli degli androgeni, si assiste a un aumento della produzione del sebo sul viso, sul cuoio capelluto e sulla parte superiore della schiena, con modifiche sostanziali nella composizione del microbiota cutaneo.
La prevalenza di batteri della specie Cutibacterium acnes, Corynebacterium innescano reazioni infiammatorie alla base della patologia, la quale è favorita anche da fattori neuroendocrini, dalla dieta e dalla predisposizione genetica.
Acne Rosacea
L’acne rosacea è una malattia su base infiammatoria che colpisce l’1-5%, delle donne di età compresa fra i 30 e i 60 anni, ma è frequente anche nel sesso maschile.
La sua presenza determina arrossamento del volto, eritema persistente, comparsa di lesioni infiammatorie spesso dolenti e brucianti.
Tale malattia risulta essere più probabile nelle persone stressate, che consumano alcol, cibi speziati, che effettuano frequentemente bagni caldi.
Le persone con rosacea, infine, tendono ad avere, a livello del viso, elevati livelli del microrganismo Demodex, poco presente e innocuo nella popolazione generale.
Spesso alla rosacea si associano disturbi come secchezza oculare, congiuntiviti, blefariti e calazi.
Dermatite seborroica
Le persone che soffrono di acne, rosacea, psoriasi, malattie del sistema nervoso centrale come il Parkinson sono più propense a sviluppare dermatite seborroica, un disturbo che tende ad affliggere volto e cuoio capelluto e a volte anche il tronco.
Sul cuoio capelluto viene spesso confusa con la forfora, ma il trattamento prevede alcuni particolari accorgimenti rispetto ad un semplice shampoo antiforfora.
Cosa non si deve mangiare con l’acne rosacea?
Quando interviene un’alterazione del microbiota intestinale si creano i presupposti per una compromissione dell’integrità delle pareti intestinali. Pertanto latticini, alimenti lievitati e alcol sono i nemici numero 1.
Tale infiammazione delle pareti dell’intestino permette a derivati alimentari nocivi, a microbi patogeni, a fattori pro-infiammatori e/o potenzialmente tossici, di raggiungere attraverso il torrente circolatorio il tessuto cutaneo, danneggiandolo.
Sono lo stress e l’infiammazione intestinale a compromettere l’integrità e la funzione della protezione della cute.
Soffrire di gonfiore addominale eleva del 37% la probabilità di sviluppare acne e altre malattie seborroiche proprio perché il microbioma intestinale ha influenza sui lipidi e sui profili di acidi grassi del tessuto epidermico.
Riferimenti: Farmacianews
Che approccio adottare?
Se ci rendiamo conto che la nostra alimentazione non è corretta, e la pelle ne soffre, l’approccio è multifattoriale.
- Regolare correttamente l’alimentazione riducendo l’introduzione di sostanze infiammatorie
- Gestire correttamente la routine cosmetica.
- Trattamenti specialistici a cura del dermatologo.
In questo articolo stiamo indagando quale sia l’approccio migliore dal punto di vista alimentare per ridurre l’infiammazione intestinale e di conseguenza anche l’infiammazione cutanea.
Come sfiammare l’acne rosacea?
- Utilizzare probiotici specifici, numerosi studi convergono sul Saccharomyces Boulardii nei casi di intolleranze o fermentazione da alimenti, esistono tuttavia numerosi studi che coinvolgono altri ceppi di probiotici.
- Ridurre gli alimenti della categoria FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols). Sono alimenti osmotici che se non ben assorbiti fermentano e causano accumulo di gas, acqua (diarrea), gonfiore, crampi etc
- Ridurre al minimo il consumo di cibi cotti, trattati chimicamente (leggi l’articolo), ricchi di zuccheri raffinati e acidi grassi saturi; tali sostanze portano ad un’alterazione del microbioma del tratto gastrointestinale e ad un peggioramento dello stato infiammatorio.
- Aumentare il consumo di antiossidanti (omega-3, zinco, selenio, vitamine B12,C, D, E, coenzima Q) contenuti principalmente in frutta e verdura fresca (che contiene prebiotici), promuovere un’alimentazione povera di grassi saturi e a basso indice glicemico sistemico.
- L’effetto benefico di tale dieta entra in sinergia con quello dei farmaci o integratori antinfiammatori, della regolare attività fisica e della riduzione del consumo di alcol e sigarette.
- Un altro importante fattore è lo stile di vita: attività fisica, aria aperta, sonno regolare.