Oli vegetali cosmetici naturali africani: benefici e utilizzo
Gli oli vegetali cosmetici naturali sono una risorsa per tutte le pelli, basta individuare l’olio più adatto alla propria pelle.
Oli vegetali cosmetici naturali: cosa contengono
Gli oli vegetali sono composti di grassi mono e polinsaturi, oltre a vitamine liposolubili oltre ai costituenti chimici caratteristici di ogni pianta. Spesso vengono confusi con gli oli essenziali, ma si tratta di due tipologie di oli molto diverse.
Infatti gli oli essenziali vengono prodotti racchiudendo in sè le molecole volatili, le essenze; diversamente gli oli ottenuti per spremitura di cocchi, semi o polpe di frutti contengono principalmente grassi non volativi, una frazione di cere e burri caratteristici della pianta da cui provengono e anche alcune sostanze aromatiche, molto meno concentrate rispetto agli oli essenziali.
Per saperne di più segui il nostro corso: https://scienzacosmetica.com/corso/corso-sugli-oli-vegetali-ed-oli-essenziali-online/
Oli vegetali cosmetici naturali africani e loro utilizzo
Ho imparato molto dalla collaborazione con diverse realtà produttive africane, sia in campo cosmetico sia alimentare.
Condivido volentieri questa esperienza perché penso che la varietà etnobotanica del territorio africano offra notevoli opportunità. Inoltre penso che la qualità delle materie prime non sia da sottostimare.
Il continente africano dovrebbe riservare delle sorprese nel prossimo futuro, dal punto di vista dello scenario economico internazionale.
In questo articolo presentiamo le materie prime più comuni e preziose ricavate dalla flora africana. Lo scritto seguente prende spunto da una mia pubblicazione, più ampia e articolata, sulla rivista Cosmetic Technology, numero 6 del 2020, CEC Editore.
Parliamo di:
- Moringa oleifera (olio di Moringa),
- Adansonia digitata (olio di Baobab),
- Argania spinosa (olio di Argan),
- Butyrospermum parkii (Burro di Karitè).
Osservatorio sul mercato cosmetico africano
Il mercato africano potrebbe avvantaggiarsi di un circolo virtuoso grazie al quale, all’aumento del PIL seguirebbe un miglioramento delle infrastrutture e un aumento dei volumi degli scambi commerciali. Tali scambi sono attualmente frenati dai lenti e costosi processi doganali, tuttavia esistono progetti di abbattimento di questi limiti.
Nel report annuale di giugno 2020 di Cosmetica Italia riguardante i dati del mercato cosmetico 2019, vengono riportati i riferimenti ISTAT relativi a import ed export.
Export di prodotti cosmetici verso l’Africa
La domanda che è lecito porsi è la seguente: “Quanto pesa l’export verso il continente africano per i prodotti Made in Italy?”.
Secondo Cosmetica Italia, “da tempo si assiste a un’espansione omogenea dei valori di export di cosmetici dall’Italia: l’Africa, con valori ancora marginali, registra un aumento nelle preferenze dell’export italiano, con un +13,8% per poco più di 86 milioni”.
Tanto per dare un metro di confronto e meglio comprendere questi numeri, è bene riportare anche i dati relativi agli altri continenti: “L’Asia, con un valore di 907 milioni di euro, registra un incremento del 4,1% e l’America, con un valore superiore ai 682 milioni di euro, aumenta del 3,0%”.
Spostandoci a considerare le importazioni verso l’Italia per i prodotti cosmetici, nel 2019 si arriva a un totale di 2135 milioni di euro. L’area di pertinenza africana è definita Common Market for Eastern and Southern Africa (COMESA) ed è un’area di commercio preferenziale che comprende 19 Stati membri; il paragone dei volumi di affari dell’area COMESA nell’ultimo decennio (2009-2019) mostra un aumento del 62,1%.
L’esportazione verso l’Africa o la produzione di linee specifiche alle esigenze della pelle di colore sono oggetto di ricerca per numerose aziende del campo cosmetico.
Possibilità commerciali di scambio con l’Africa
Ad attirare l’attenzione non è solo la possibilità di vendere prodotti nel continente africano, ma anche promuovere prodotti in Italia o in Europa per le persone che vi si sono trasferite stabilmente da terre straniere.
I consumatori africani chiedono da tempo prodotti adatti alle loro esigenze per quanto riguarda hair care e skin care. Ad esempio, la pelle africana richiede tonalità più scure rispetto a quelle che tradizionalmente offrono le linee di trucco.
Il prodotto makeup in generale deve essere più resistente al calore.
Si rilevano esigenze differenti anche in termini di cura della pelle, poiché i consumatori africani si aspettano che i prodotti antietà siano ideati principalmente per migliorare le macchie scure e la carnagione irregolare, mentre i prodotti antietà per le donne occidentali mirano ad affrontare prima le rughe.
Import di prodotti cosmetici dall’Africa
Numerosi prodotti finiti e materie prime provenienti dall’Africa giungono in Italia con marchio Fairtrade, cioè certificati provenienti dal mercato equo e solidale.
Il mercato equo prevede una distribuzione dei compensi equa, in modo che le persone non vengano sottopagate e che sia scongiurato il lavoro minorile. Per “solidale” si intende in genere che sia impiegato personale locale e che lavori su materie prime di provenienza territoriale.
L’acquisto di prodotti di provenienza Fairtrade sembra che venga vissuto in gran percentuale dai consumatori come una forma di oblazione, di sussidio.
Tale idea preconcetta sarebbe errata; basti considerare che il mercato africano è cresciuto tantissimo negli anni e vi sono numerosi progetti di sviluppo che arrivano ad essere quotati in borsa.
Esistono società locali, operative in campo cosmetico, specializzate nella certificazione biologica e nella certificazione secondo standard ISO internazionali di qualità delle materie prime, i cui protocolli si rifanno alle linee guida GMP.
Purtroppo queste realtà in molte zone sono obbligate a lavorare “al rallentatore”, considerando le situazioni di disagio contingenti; infatti il terrorismo locale spesso inibisce gli spostamenti.
Oli vegetali cosmetici naturali provenienti dall’Africa
Storia del concetto di cosmetico in Africa
Molte delle specie vegetali che verranno descritte, e che rappresentano delle materie prime di interesse per l’industria cosmetica italiana, appartengono alla flora comune del suolo africano.
L’uso di queste piante vanta una tradizione antica, infatti alcune di queste specie sono state rinvenute nelle tombe di alcuni alti dignitari o dei faraoni. Al Museo del Cairo sono conservati i resti (più che altro materiale genetico o rilievi di pollini) del bouquet della regina consorte di Tutankhamon, infatti era uso inserire nelle tombe numerosi bouquet e corone vegetali. La tradizione del bouquet e della damigella nuziale sembra risalire proprio all’antico Egitto.
Un contributo importante alle ricerche deriva dal nostro Prof. Schiapparelli agli inizi del 1900.
Il bouquet della sposa non era composto da fiori come accade oggi, ma principalmente da spezie e foglie considerate curative o trascendenti.
La lunga tradizione nell’uso di queste piante giunge fino ai giorni nostri in forma di conoscenza empirica sui benefici per la salute trasmessa in forma orale tra le comunità locali.
Utilizzi delle piante in Africa per creare oli vegetali naturali cosmetici
Delle piante che tratteremo vi sono numerosi studi aperti nel settore farmaceutico, alimentare e cosmetico.
Il comparto farmaceutico cerca corrispondenze tra l’utilizzo tramandato dai curatori locali per svariate patologie e le possibilità nell’approccio terapeutico allopatico moderno. L’alimentare indaga le proprietà nutrizionali e il possibile utilizzo nell’integrazione nutrizionale a fini salutistici.
In questo testo il focus ruota sugli studi delle piante e dei derivati in ambito cosmetico, mutuati anch’essi dall’uso tradizionale. Nell’uso tradizionale spesso sono impiegate per schermare i raggi UV, ridurre le macchie, idratare e lenire la pelle, evitare le punture di insetti e per ultimo, ma non in ordine di importanza, confermare le proprietà antimicrobiche e/o antiparassitarie.
Scorpiamo insieme alcune tra le materie prime vegetali più richieste dal mercato italiano in quanto reputate ubiquitarie, come il burro di karitè e l’olio di argan, o pregiate e più rare, come l’olio di moringa, dattero e baobab o ibisco e neem. Queste materie prime sono anche le maggiormente documentate da studi pubblicati e rilevanti dal punto di vista scientifico.
In termini generali, per quanto riguarda la sicurezza d’uso di queste materie prime nei cosmetici, un report del Cosmetic Ingredient Review (CIR) del 2010 a proposito di oli vegetali derivati da piante edibili ne descrive la sicurezza d’uso e gli studi in merito ai dati di tollerabilità cutanea, irritazione oculare, ecc.
Quattro oli vegetali cosmetici naturali africani pregiati
Olio di Moringa (Moringa oleifera)
La composizione dell’olio di moringa è simile a quella dell’olio d’oliva; infatti l’acido oleico è il principale acido grasso insaturo presente in una percentuale (65-73%) abbastanza alta rispetto ai comuni oli vegetali che ne contengono circa il 40%. Altri acidi grassi saturi presenti sono l’acido palmitico (5-9%), l’acido stearico (5-7%) e l’acido benico (6- 9%).
L’olio contiene inoltre fitosteroli, tra cui b-sitosterolo e stigmasterolo, e tocoferolo (vitamina E), che lo rendono stabile nel tempo. L’olio è limpido, dolce, senza odore e non irrancidisce.
L’estratto di semi ha anche proprietà antibatteriche, antifungine, idratanti, nutrienti e di protezione dai raggi UV.
Nei semi sono stati identificati componenti attivi come tioglicosidi (niazimicina, niazirina) e isotiocianati.
Una delle proprietà più interessanti in ambito cosmetico e nutrizionale dell’olio di moringa sembra essere la resistenza all’autossidazione, tanto che l’olio di moringa può essere utilizzato come antiossidante e per la stabilizzazione a lungo termine degli oli commestibili commerciali.
Olio di baobab (Adansonia digitata)
Adansonia digitata, comunemente noto come baobab africano e identificato dalle popolazioni locali come “albero della vita”, è una pianta della famiglia delle Malvaceae.
Una particolarità in merito all’impollinazione che avviene, dato che il fiore sboccia all’imbrunire, ad opera di diverse specie di pipistrelli, ma anche, seppur in misura minore, da alcune specie di primati e farfalle notturne.
I frutti, le foglie e i fiori hanno un elevato contenuto di vitamina C, acidi grassi e vitamine liposolubili, in particolare A ed E, che lo rendono un prezioso alleato nella formulazione di prodotti antietà e per contrastare l’insorgenza delle macchie cutanee.
Olio di Argan (Argania spinosa)
Argania spinosa è una pianta della famiglia delle Sapotaceae, un albero endemico del Marocco e Algeria. In lingua berbera argan significa “olio”.
Dal punto di vista simbolico- animista viene rappresentato come albero della vita, soprattutto gli esemplari più vecchi vengono celebrati ogni anno con canti e balli che simboleggiano la speranza nel futuro.
L’olio di argan viene utilizzato sia come cosmetico sia come alimento. L’olio alimentare deriva dai semi tostati, mentre l’olio cosmetico si ottiene dai semi crudi. Negli ultimi 20 anni l’olio cosmetico di argan, come olio di bellezza o ingrediente cosmetico, è diventato uno dei principali attori nel campo dermocosmetico.
Nonostante la difficoltà nel dimostrare scientificamente le proprietà cosmetiche, una tra tutte, la proprietà sebo-regolatrice dell’olio di argan, è stata ben descritta e riportata in uno studio su volontari sani in cui si è dimostrata la regolazione delle ghiandole sebacee.
Burro di Karitè (Butyrospermum Parkii)
L’albero dai cui semi si estrae il burro di karité fa parte della famiglia delle Sapotaceae; si chiama Vitellaria paradoxa.
Le caratteristiche che hanno reso il burro di karité uno degli ingredienti più utilizzati in campo cosmetico sono le vitamine (in particolare l’elevato contenuto in vitamina E) e gli acidi grassi in esso contenuti. Tuttavia, la caratteristica più apprezzata è la presenza di elevati quantitativi di frazioni insaponificabili che lo rendono un ingrediente fondamentale per la tonicità cutanea.
Alcuni studi ne evidenziano anche le proprietà schiarenti grazie all’attività inibitoria della melonogenesi.
Se vuoi saperne di più leggi l’articolo competo sulla rivista Cosmetic Technology (numero 6 del 2020), una rivista di CEC editore.
Nell’articolo originale troverai l’articolo completo con numerosi dettagli aggiuntivi sia sul lato economico, sociale e produttivo delle materie prime citate in questo articolo e non solo.
Inoltre troverai le caratteristiche chimiche, tossicologiche e un’ampia biografia.