Qualità microbiologica delle materie prime vegetali cosmetiche
Le materie prime di origine vegetale sono richiestissime in ambito cosmetico, un aspetto molto importante riguarda la loro qualità microbiologica. Tra le più diffuse si trovano le polveri, gli estratti acquosi, gli estratti glicerici e gli oli. In generale si tratta di matrici complesse composte anche da centinaia di molecole, comprese alcune che possono favorire la crescita microbica come ad esempio zuccheri, lipidi, minerali e amminoacidi. Per evitare fenomeni di contaminazione durante la filiera produttiva è indispensabile partire da materie prime microbiologicamente idonee.
Valutazione del rischio e della qualità microbiologica
Per valutare il rischio microbiologico e la qualità di un ingrediente naturale bisogna tenere in considerazione diversi aspetti: le sue caratteristiche intrinseche, il processo produttivo, il packaging, lo stoccaggio e la manipolazione. Questi aspetti possono variare in base al fornitore ma anche al lotto ed è quindi indispensabile eseguire volta per volta le analisi microbiologiche opportune. Anche piccole variazioni possono cambiare la qualità microbiologica e la stabilità.
Standard della qualità microbiologica per le materie prime
La norma ISO 29621:2017 propone delle linee guida per la valutazione del rischio e l’identificazione di prodotti cosmetici a basso rischio microbiologico, ma gli stessi principi si possono applicare anche alle materie prime.
- pH: si possono considerare a minor rischio microbiologico gli ingredienti che hanno pH inferiore a 3 o superiore a 10
- acqua libera: la scarsa presenza di acqua disponibile per i microrganismi riduce il rischio microbiologico. L’acqua libera (Aw) è un parametro molto utile sia per caratterizzare la materia prima che per il controllo di qualità.
- alta concentrazione di sostanze ostili: etanolo ed altri solventi in opportune quantità creano un ambiente ostile alla crescita microbica. Inoltre alcune materie prime naturali come gli estratti di tea tree, di salvia, di zenzero e di rosmarino hanno una certa attività antimicrobica data dalla presenza di molecole come acidi organici, terpeni e terpenoidi.
Per quanto riguarda la qualità microbiologica è importante anche l’origine della materia prima, in particolare bisogna fare attenzione a materie prime ottenute da foglie, radici e fanghi, che hanno un rischio di contaminazione maggiore.
Strategie nel processo produttivo delle materie prime vegetali
Per evitare la contaminazione durante la produzione l’intero processo deve essere standardizzato ed è necessario rispettare le norme di buona fabbricazione.
Il raggiungimento di alte temperature durante il processo produttivo elimina la maggior parte dei microrganismi. Attenzione però, questo non esonera dall’obbligo di operare in modo da impedire contaminazioni: la presenza di microrganismi è sempre da evitare, a prescindere dal fatto che la materia prima subirà un trattamento che inattiverà i microrganismi (ad esempio tramite calore). I microrganismi infatti durante il loro ciclo di vita producono metaboliti che sono sempre indesiderati nel prodotto finito perché possono avere effetto sulle caratteristiche organolettiche del cosmetico, sulla sua stabilità o sulla sua sicurezza. Molti di questi metaboliti non vengono eliminati dal calore e rimangono nella materia prima anche dopo il trattamento. Non è sufficiente quindi che i microrganismi siano inattivati ad un certo punto del processo produttivo: bisogna limitarne la presenza dal principio alla fine.
Un’altra considerazione riguarda la fase di riempimento. Se questa avviene a caldo permette da un lato di inserire nel contenitore finale la materia prima a temperatura sfavorevole alla crescita microbica, dall’altro lato però può causare la formazione di condensa, una situazione da evitare. La condensa infatti può favorire la proliferazione microbica anche in prodotti che per loro natura possono essere a basso rischio come oli, burri e polveri.
Packaging, stoccaggio e manipolazione delle materie prime vegetali
Quando si manipolano le materie prime è importante evitare il contatto diretto con le mani, con altre parti del corpo o con strumenti non idonei. Bisogna inoltre limitare il più possibile l’ingresso di umidità nel contenitore, per questo motivo è preferibile scegliere imballaggi che proteggano il più possibile la materia prima dall’ambiente esterno, ad esempio attraverso chiusure ermetiche. Gli imballaggi vanno opportunamente richiusi dopo ogni utilizzo e l’ambiente in cui si conservano o manipolano le materie prime dovrebbe essere a temperatura ed umidità controllate.
Uso dei conservanti
Data la suscettibilità di molti ingredienti naturali verso i microrganismi è necessario in alcuni casi aggiungere dei conservanti. Le materie prime con conservanti offrono una maggior stabilità microbiologica ed una maggiore sicurezza riguardo la compatibilità tra la materia prima ed il conservante utilizzato. In questo caso lo stesso conservante della materia prima potrà essere scelto anche per la conservazione del prodotto finito con maggior tranquillità. Le materie prime senza conservanti vengono invece preferite quando si vogliono scegliere liberamente i tipi di conservanti che saranno presenti nel prodotto finito.
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– Cosmetic microbiology – A pratctical approacg 3°edizione