Talassoterapia, acqua termale e fanghi
La talassoterapia è una metodica terapeutica che ha origini antiche, le sue virtù benefiche erano già conosciute dagli egiziani, dai fenici, dai greci e dai romani.
Gli antichi utilizzavano l’acqua di mare per disinfettare le ferite. Intuirono anche le proprietà benefiche dell’esposizione alla luce solare e i bagni di sabbia.
Nel corso dei secoli, la tradizione salutistica, tramite l’uso di materia di origine marina, non è andata perduta ed è giunta ai giorni nostri arricchita di esperienza e fascino.
Il termine Thalassa origina dal greco antico (Θάλασσα) e significa mare.
In mitologia, Thalassa, era la personificazione divina e femminile del mare; nacque agli albori della creazione (era precedente agli dei dell’Olimpo) a rappresentare l’essenza e la fecondità del mare. Con il dio Ponto generò diversi figli tra cui i pesci.
La talassoterapia, come è conosciuta oggi, nasce in Francia intorno al 1700, ma è nel 1867 che viene coniato il termine talassoterapia dal medico francese La Bonardiére.
Nel XIX secolo viene fatto un ulteriore passo avanti, grazie a Renè Quinton e Claude Bernard che dimostrano l’affinità del pH dell’acqua di mare col liquido extracellulare.
Principali metodiche talassoterapiche: acqua e fanghi marini
L’essenza della talassoterapia è sfruttare alcune caratteristiche del mezzo marino per ottenere determinate risposte biologiche.
Essenzialmente la talassoterapia si avvale degli effetti terapeutici determinati nell’organismo umano dai due principali elementi caratterizzanti l’ambiente di mare: il clima e l’acqua marina.
Esistono diverse motodiche talassoterapiche di seguito elencate.
Climaterapia: sfutta le proprietà benefiche del clima marino, l’aria ricca di iodio, il sale etc. Ne rappresenta un sottogruppo l’elioterapia che comporta l’esposizione al sole per curare patologie dermatologiche e neurologiche.
Balneoterapia: il bagno in acqua marina inteso come terapia, benefico sia per le proprietà ioniche che per le proprietà cinetiche del movimento ondulatorio dell’acqua.
Peloidoterapia: utilizzo del limo (peloide) marino a fini terapeutici. Il limo consiste nell’insieme della sabbia, sali, residui di alghe e residui di conchiglie, nonchè di materiale biologico marino come fauna, flora e microorganismi.
Algaterapia: basata sulle proprietà rimineralizzanti o metaboliche delle alghe di mare.
Psammoterapia: significa praticare bagni di sabbia riscaldata al sole, si beneficia del calore per conduzione e della salinità delle particelle di sabbia.
Elioterapia: sfrutta i benefici dell’esposizione al sole per curare patologie dermatologiche e neurologiche.
Acque e fanghi termali
Le acque termali originano da acqua piovana che si accumula in profondità nel sottosuolo, tali acque maturano, si mineralizzano e si riscaldano per geotermia.
In seguito, dopo anni, l’acqua risale verso la superficie, si raffredda, e sgorga tra i 35 e i 130 gradi a seconda delle località termali.
Un esempio di acqua termale italiana è quella del bacino euganeo che annovera località famose come Abano e Montegrotto.
Le acque termali contengono molti sali, tanto che il residuo fisso a 180°C oscilla tra i 5.5 g/L e i 2.4 g/L nell’area di Abano (l’acqua minerale potabile presenta un residuo fisso medio tra i 20 mg/lt e i 60 mg/lt, 100 volte inferiore).
I principali anioni sono rappresentati da cloruri, solfato e bicarbonato, i cationi da sodio e potassio, calcio e magnesio; per l’insieme dei caratteri fisico- chimici le acque del bacino euganeo sono definite ipertermali salso-bromo-iodiche.
I fanghi risultano dalla commistione di acqua termale con sostanze minerali associate a materia organica, originaria, apportata dall’acqua e neoformatasi nell’ecosistema.
Essi vengono generalmente classificati sulla base delle modalità d’impiego oppure con riferimento alla natura delle varie componenti.
Seguendo quest’ultimo criterio si definisce fango sorgivo (primario o naturale) quello apportato e depositato da una torbida sotterranea; fango vergine (secondario) un sedimento superficiale che viene a contatto con acqua minerale. I fanghi termali subiscono processi di maturazione che durano anni.
Formazione dei fanghi termali
All’interno dei fanghi maturi si trovano due minerali che si formano attraverso processi biogeochimici: il primo è rappresentato da silice amorfa che deruiva da gusci e resti di diatomee e spugne, il secondo è rappresentato da cristalli di pirite, generalmente riuniti in aggregati framboidali.
La presenza di silice e di pirite appare più frequente nel fango vergine che ha subito il processo di maturazione.
Tale processo, solitamente realizzato in apposite vasche presso gli stabilimenti termali, consiste nel sommergere il fango in acqua termale, lasciarvelo stagnare per alcuni mesi con periodiche agitazioni ed esponendone la superficie alla luce e al ricircolo di acqua termale mantenuta alla temperatura di circa 50°C.
La maturazione comporta una progressiva colonizzazione del fango da parte di batteri, microalghe e protozoi, un incremento di materiale organico in dispersione colloidale e una conseguente modificazione di numerose proprietà fisiche e chimiche del fango stesso.
Sotto il profilo biologico e biochimico interessanti contributi provengono da numerose ricerche.
Uno studio di Galzigna et al. (1996) segnala, nel fango maturato ,un incremento di proteine e sostanze liposolubili, una maggiore attività proteolitica, un aumento di fosfolipidi e solfoglicolipidi dotati di capacità anti-infiammatorie.
Proprietà delle acque e dei fanghi termali
Come già accennato, le acque termali contengono ioni zolfo, iodio, cloro, ferro, elementi di calcio e microelementi di altre sostanze, e, a seconda della loro composizione sono caratterizzate da virtù terapeutiche più o meno spiccate.
Ampiamente diversificato è anche il campo dei metodi d’impiego dell’acqua termale, che può essere assunta come bevanda, per irrigazione, per inalazione, o sfruttata per praticare bagni, impacchi, fanghi e massaggi.
Utilizzata in gran misura per uso esterno come lenitivo dopo sole, irritazioni cutanee, allergie e affezioni della pelle in genere.
- Azione antinfiammatoria: lo zolfo e il bicarbonato di sodio contenuti nelle acque termali hanno una riconosciuta azione antinfiammatoria sulle cartilagini articolari.
- Disturbi delle vie respiratorie: alcuni centri utilizzano i vapori di acque termali inalati, per combattere sinusiti, otiti e altre patologie.
- Sistema immunitario: le acque termali hanno un’azione di stimolazione del sistema immunitario, favorendo la produzione di immunoglobuline secretorie e circolanti.
- Proprietà antisettiche: le acque termali hanno anche proprietà antisettiche, legate alla presenza di sali alogeni come iodio e cloro, che permettono il potenziamento di enzimi presenti nei globuli bianchi responsabili della distruzione di elementi esterni all’organismo, come i batteri.
- Assetto ormonale: anche la tiroide e l’apparato genitale possono trarre beneficio dalle acque termali che stimolano la sintesi di gonadotropine e la capacità di contrazione delle tube, nonché favoriscono una regolazione del ciclo mestruale.
- Vie riespiratorie: le acque termali sono in grado di generare automaticamente un’azione vasodilatatoria con aumento della composizione sierosa del muco e delle capacità della clearance mucociliare. Ciò significa che il muco sarà più fluido e potrà essere meglio distribuito sulla mucosa interna nasale, ciò favorirà una miglior eliminazione degli agenti esterni inalati: batteri, virus e allergeni.
- Apparato osteoarticolare: il fango termale è una miscela d’argilla e acqua termale su cui si sviluppano microalghe dotate di proprietà curative, pertanto si rivela ideale per la cura dell’osteoporosi, osteoartrosi e dei reumatismi extra-articolari.
- Funzione intestinale: alcune acque termali sono anche potabili e la loro particolare composizione è benefica soprattutto per chi soffre di colon irritabile, stipsi e irregolarità intestinale.
- Disturbi cutanei: le sorgenti di acque termali, in particolare quelle sulfuree, sono particolarmente indicate per le forme croniche di dermatite atopica e di dermatite seborroica.
- Benessere psicofisico: un soggiorno alle terme, anche breve, è capace di regalare benefici prolungati nel tempo, che si manifestano in una generale sensazione di benessere psico-fisico e relax. I benefici delle terme infatti vanno oltre quelli specificatamente sanitari, investendo l’individuo nel suo complesso.
Immagine copertina: shutterstock_621262031.jpg
Immagine interna: shutterstock_67096153.jpg
Immagine interna: zach-ahmajani-If0tx_v8RGc-unsplash.jpg
Immagine interna: catrin-johnson-m22k_ahUJsg-unsplash.jpg
Immagine interna: karen-maes-9bnJPZdU_pU-unsplash.jpg
Riferimenti bibliografici:
https://www.alfemminile.com/salute-benessere/proprieta-acque-termali-s1307617.html