Cambiamento climatico: impatto su materie prime vegetali
CAMBIAMENTO CLIMATICO – IMPATTO SULLE MATERIE PRIME DI ORIGINE VEGETALE
Il cambiamento climatico è un fenomeno noto che genera molto interesse e dibattiti accesi. I suoi effetti colpiscono tutto il mondo ed hanno un significativo impatto sull’agricoltura e sulla biodiversità. Le materie prime naturali sono tra le più utilizzate in cosmetica quindi è inevitabile che il cambiamento climatico abbia ripercussioni anche sulla produzione dei cosmetici.
Effetti del cambiamento climatico
Il cambiamento climatico comporta effetti a lungo termine complessi da studiare. Il cambiamento climatico si può manifestare in vario modo, ad esempio con l’aumento delle temperature, l’alterazione della qualità dell’aria e del suolo, la variazione delle risorse idriche, fenomeni di siccità e precipitazioni intense e/o violente.
Riguardo al cambiamento climatico si può individuare una tendenza, ma non si può prevedere in modo specifico come si manifesterà con un anticipo tale da riorganizzare e adattare la produzione agricola. Gli effetti infatti possono variare significativamente da regione a regione e non riguardano solo le piante ma l’intero ecosistema, comprese la composizione del suolo, i parassiti, la distribuzione geografica delle piante e la biodiversità.
Le risposte delle piante ai cambiamenti ambientali
Le piante hanno intrinsecamente la capacità di adattarsi all’ambiente esterno. Conoscere il meccanismo attraverso il quale le piante rispondono e si adattano ai cambiamenti ambientali è fondamentale per sviluppare strategie di mantenimento dell’ecosistema e della produttività.
Le risposte al cambiamento climatico degli organismi vegetali sono estremamente complesse. Infatti non solo ogni specie reagisce in modo diverso ma possono esserci risposte diverse anche tra piante della stessa specie, a seconda dell’ecosistema di cui fanno parte e degli stimoli a cui sono sottoposte.
Le risposte all’ambiente esterno possono avere un grande impatto sulla morfologia, la salute e le funzioni della pianta. Ad esempio possono verificarsi alterazioni del metabolismo e del ciclo di vita della pianta, con conseguente variazione della produzione di composti fitochimici, dei tempi di maturazione, della velocità di crescita ecc…, migrazioni verso ambienti più favorevoli (ad esempio ad una maggior altitudine), alterazioni nella morfologia e nella funzione degli organi della pianta ed alterazioni della produttività e della fertilità e in sostanza sulla biodiversità.
Quali sono le problematiche principali legate ai cambiamenti ambientali?
Difficoltà produttive e cambiamento climatico
Con il cambiamento climatico mantenere gli standard di qualità e di resa con le tecniche agricole tradizionali può essere una sfida difficile. Possono infatti verificarsi ad esempio condizioni inadatte al corretto sviluppo della pianta, diffusioni di infestanti (anche “nuovi”) difficili da controllare, infestazioni di piante indesiderate ed alterazione dei nutrienti nel terreno. Tutti questi fenomeni sono già noti agli agricoltori ma con l’aggravarsi della situazione climatica e ambientale probabilmente tenderanno ad essere più intensi e difficili da contenere.
Per limitare questi effetti è necessario adattare opportunamente le pratiche agricole ad esempio ricorrendo a tecniche di coltivazione che prevedano condizioni climatiche ed idriche controllate, selezionando le varietà, utilizzando tecniche efficaci per il controllo delle infestazioni e riprogettando le fasi ed i metodi di raccolta, stoccaggio e trasporto.
Una coltivazione più difficile si riflette sulla disponibilità della materia prima sul mercato, sulla sua qualità e sul suo prezzo. Questo aspetto è da tenere in considerazione in fase di ricerca e sviluppo di prodotti con materie prime vegetali. Può essere utile cercare da subito fornitori alternativi o materie prime alternative in modo da poter disporre in breve tempo di una formula modificata in caso di necessità.
Aumento di parassiti e contaminanti per via del climate change
ll cambiamento climatico può portare all’aumento dei rischi derivanti da parassiti, infestanti e contaminanti ambientali già noti ed all’emergere di nuovi parassiti a causa degli spostamenti di vettori come insetti e uccelli, anch’essi indotti dal cambiamento climatico.
Per mantenere parassiti e contaminanti sotto controllo è opportuno, oltre ad un attento monitoraggio, effettuare opportune modifiche a tutte le fasi della coltivazione a partire dalla semina, con particolare attenzione all’uso di pesticidi e alle condizioni di raccolta e stoccaggio.
Variabilità tra lotti di materie prime cosmetiche
Gli effetti anche estremi ed improvvisi del cambiamento climatico possono rendere i lotti di una materia prima significativamente diversi tra loro anche se prodotti dallo stesso fornitore secondo lo stesso metodo. Ad esempio possono differire per caratteristiche organolettiche, concentrazione di fitochimici (es. antiossidanti, sostanze attive, sostanze tossiche…) e presenza di contaminanti, impurezze e sostanze dall’attività biologica non nota. Anche la stabilità della materia prima può cambiare.
Data questa alta variabilità, il controllo analitico delle materie prime vegetali è fondamentale ma da solo non è sufficiente a garantire la qualità. Può essere necessario infatti agire a monte, ad esempio modificando il tempo e le modalità di raccolta e/o i parametri del processo produttivo.
I cosmetici inquinano l’ambiente?
Le cause del cambiamento climatico sono numerose, viene da chiedersi se i cosmetici abbianoo un ruolo in tutto ciò.
Per la produzione di cosmetici vengono utilizzate risorse quali acqua, energia, materiali e quindi certamente tutta la filiera impatta sull’ambiente, esistono delle statistiche sull’impatto ambientale dei cosmetici. I dati attualmente a disposizione non sono molti, ma si stima che il contributo di emissioni di gas serra della produzione cosmetica sia tra lo 0.5%-1.5% (fonte: ricerca Mario Negri)
Ridurre l’impatto ambientale di un prodotto cosmetico
Per migliorare tale impatto si raccomanda alle aziende di implementare una procedura di Life Cycle Assessment (LCA) e le vie al vaglio sono diverse, ne ricordiamo alcune:
- upcycling di materiali di scarto
- utilizzo di packaging provevinete da filiere del riciclo
- ricerca per ridurre utilizzo di risorse ed emissioni di CO2.
Valutazione della sicurezza e cambiamento climatico
Qualsiasi cambiamento della formula deve essere rivalutato dal valutatore della sicurezza. Il valutatore deve tenere in considerazione che, per esempio, possono cambiare sensibilmente la concentrazione dei fitochimici (desiderati e non, noti e non), le impurezze e il metodo produttivo della materia prima. Bisogna riconsiderare non solo la documentazione relativa alla materia prima ma anche i risultati dei test di stabilità, la compatibilità con il packaging, la correttezza dei claim ecc.. In conclusione: è importante tenere a mente che per i valutatori della sicurezza la sostituzione di una materia prima vegetale con un’ altra non è un fatto banale.
Vedi anche corso sui green claim oppure il corso di formulazione e valutazione prodotti naturali
Leggi anche:
Riferimenti:
– https://climate.ec.europa.eu/climate-change/consequences-climate-change_it – – https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg19/attachments/ documento_evento_procedura_commissione/files/ 000/428/385/2023_11_22_Assosementi_Documento_unico.pdf
– https://www.un.org/en/climatechange/what-is-climate-change
– https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/climate-change-and-food-safety