Caffè (Coffea Arabica)
La pianta del caffè appartiene al genere Coffea e comprende molte specie: le più conosciute sono arabica e robusta (coffea canephora).
Appartiene alla famiglia delle Rubiacee alla quale appartiene anche la Robbia dei tintori (Rubia tinctorum) dalle cui radici si ricava una sostanza colorante rossa: l’alizarina.
Arabica (Coffea arabica)
E’ la specie usata per prima.
E’ una pianta originaria dell’Etiopia, del Sudan e del Kenia, è molto diffusa nello Yemen.
I semi di Coffea arabica hanno una percentuale di caffeina inferiore a quella di altre specie.
La pianta è autogama, cioè si autoimpollina, vive bene ad altezze tra i 1000 e i 2000 metri.
Robusta (Coffea canephora)
Questa specie è originaria dell’Africa tropicale e cresce bene anche ad altezze inferiori a quelle della Coffea arabica, prospera anche sotto i 700 metri.
Questa specie è allogama, cioè a impollinazione incrociata (il polline è trasportato dall’antera di un fiore allo stigma del fiore di un diverso individuo della stessa specie).
Il nome deriva dall’arabo “ qahwah” in turco “kahve “
Miscelando diverse qualità di caffè sparatamente tostate si ottengono miscele di migliore aroma. Per valutare la qualità del caffè vi sono parametri fondamentali, quali aroma, sapore, dolcezza, acidità, retrogusto. Per non perdere il profumo del caffè, sarebbe ideale macinarne poco alla volta, solo il necessario per il momento.
In Europa soltanto nel XVI secolo alcuni naturalisti e botanici si interessarono al caffè ed alle proprietà della bevanda.
L’uso del caffè si diffuse prima a Venezia e le prime botteghe vi furono aperte nel 1645. Verso il 1650 si diffuse anche nel Regno Unito e furono aperte le prime “coffeehouse” ad Oxford e a Londra. Queste “coffeehouse” allora erano intese come circoli e frequentati da letterati, filosofi e politici.
La coltivazione del caffè iniziò già dalla fine del XVII secolo ad opera della Compagnia delle Indie Orientali che installò piantagioni a Giava. In seguito alcune piantine giunsero al giardino botanico di Amsterdam e da lì arrivarono in Francia.
Nel 1720 una piantina ,sopravvissuta al viaggio dalla Francia, giunse nella colonia francese della Martinica. Trovando un habitat consono, rapidamente la coltura del caffè si diffuse nell’area caraibica: Santo Domingo, Giamaica, Guadalupa, Cuba, Porto Rico.
Contemporaneamente, il caffè giunse dall’Olanda alla sua colonia della Guiana e si diffuse poi anche in Brasile ove vennero create le prime piantagioni.
Attualmente la coltivazione del caffè rappresenta un elemento importante nell’economia di alcune nazioni quali Brasile, El Salvador, Cuba, Costa Rica, Messico, Guatemala ed Etiopia.
Molti sono i modi di preparare il caffè.
Il caffè espresso è tipico dell’Italia, a volte viene richiesto anche ristretto, cioè molto ridotto in quantità. Sviluppa l’aroma al massimo con un basso contenuto di caffeina. Con una maggiore quantità di acqua, abbiamo il caffè lungo che contiene più caffeina.
Con schiuma di latte, caffè e cacao o cioccolato in aggiunta, si prepara il “marocchino”.
L’Irish coffee è una preparazione non semplice da realizzare. A base di caffè, whisky e panna richiede una certa abilità. Una variante è il caffè giamaicano che prevede rum al posto del whisky.
Attualmente, al posto della moka, è invalso l’uso del caffè in capsule (che producono rifiuti di difficile riciclaggio) mentre i fondi di caffè della nostra vecchia moka possono essere riutilizzati, trattandosi di un rifiuto organico.
Caffeina
La caffeina è un composto chimico che si trova nelle parti di alcune piante quali caffè, tè, cacao, cola e guaranà; eccita i centri cerebrali, è stimolante digestivo, combatte la fatica intellettuale e fisica.
Il suo effetto è di stimolare il sistema nervoso centrale. Se assunta in dosi moderate, riduce la sonnolenza ,favorendo la lucidità mentale. Dosi di caffeina fino a 200 mg(vale a dire 3 mg per kg di peso corporeo) possono essere assunte senza alcun rischio, da qualunque fonte la caffeina provenga.
E’ bene infatti precisare che molte bevande così dette “energetiche” contengono caffeina, insieme con altri ingredienti quali taurina e glucuronolattone. Si trova in alcuni integratori alimentari dimagranti, insieme con la sinefrina. Anche alcuni farmaci e cosmetici contengono caffeina.
La caffeina è presente nel frutto della COLA, albero originario delle foreste dell’Africa. I frutti contenenti caffeina di alcune specie sono usati per aromatizzare le bevande.
Dai semi della PAULLINIA CAPUANA (pianta rampicante sempreverde originaria della foresta amazzonica) si ricava una droga: la guaranina, simile alla caffeina, con effetto stimolante.
I principi attivi contenuti nel caffè sono caffeina, caffeanina, acido caffetannico, grassi, albumina, amido, zucchero, sali di potassio.
La caffeina si trova pure nelle foglie di altre piante quali il Tè, nelle foglie della Guaranà (Paullinia Sorbilis) del Mate (Ilex paraguayensis) nei semi di Cola Acuminata (noci di Cola) e nei semi di cacao (Theobroma Cacao).
Coffea Cruda in omeopatia
Ricordiamo sempre che in omeopatia il simile cura il simile e così coffea è il rimedio dei dispiaceri affettivi e delle gioie intense; abuso di caffè e sonniferi; affaticamento intellettivo.
E’ indicata nell’insonnia da iperattività cerebrale, causata da forti emozioni, eventualmente accompagnata da tachicardia, agitazione, irritabilità.
Utilizzata anche nell’intolleranza fisica e psichica al dolore, dovuta a nevralgie come odontalgie, dolori da contrazioni uterine durante le mestruazioni o nel parto; cefalea peggiorata da musica e rumore.
Posologia: Nell’insonnia da iperattività cerebrale somministrare 5 granuli alla 9 o 15 CH prima di dormire. Nelle nevralgie con intolleranza fisica e psichica al dolore, 5 granuli alla 15 CH da due a quattro volte al giorno diradando in base al miglioramento; nella cefalea 5 granuli per tre volte al giorno alla 15 CH, diradando in base al miglioramento; per il prurito a livello vaginale 5 granuli al giorno alla 7 CH, alla comparsa dei sintomi.
Foto:BRUNO CERVERA @brunocervera
Foto: Molte braccia diverse sollevate tenendo la tazza da caffè. Di sebra
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