Giusquiamo, Belladonna e Stramonio, da piante delle streghe a farmaci moderni.
Il Giusquiamo, la Belladonna e lo Stramonio sono piante erbacee velenose della famiglia delle solanacee. Il nome latino è rispettivamente: Hyosciamus Niger, Atropa Belladonna e Datura Stramonium.
Delle solanacee fanno parte anche piante utilizzate in campo alimentare come patate, pomodori, peperoni, melanzane, peperoncini etc.
La serie delle solanacee velenose appariva nella Farmacopea di stato del Granducato di Toscana, pubblicata nel 1789, tra le piante riportate nei verbali dei processi per stregoneria.
Le streghe erano cultrici di riti pagani e soprattutto delle sapienti conoscitrici di piante officinali e di veleni.
Durante il medioevo la cura nelle comunità rurali era affidata alle curatrici che nelle diverse regioni assumono nomi diversi, ad esempio in Sardegna erano le Janas e a quel tempo erano in pochi a potersi permettere un medico.
Un misto di magia, superstizione e conoscenza profonda delle arti naturali si mescolavano in queste figure, per lo più femminili, che a partire dal XVI sec. subirono tremende persecuzioni da parte della Chiesa in quanto accusate di eresia, magia nera e satanismo.
La stregoneria è stata per secoli un argomento scomodo. Ultimamente si sono interessati diversi studiosi e ricercatori all’argomento. Con quasi totale unanimità si è convenuto che la profonda suggestione e l’isterismo evidenti in queste donne, così come documentato da molti atti dei processi dell’epoca, in realtà altro non era che la manifestazione di un effetto neurotossico provocato da alcune piante allucinogene: l’Atropa Belladonna, la Datura stromonium e il Hyoscyamus niger.
L’atropina e la scopolamina sono gli alcaloidi tossici contenuti in queste tre piante. Entrambe bloccano in modo reversibile i recettori colinergici e in particolare impediscono l’interazione tra acetilcolina e i recettori muscarinici.
Tra le due sostanze la scopolamina è la più potente. A dosi tossiche causa esaltazione, ottundimento psichico, senso di peso al capo. Ad occhi aperti si hanno le allucinazioni visive più disparate, anche di natura terrificante.
Essendo molto permeabile alla cute, la scopolamina in forma di estratto vegetale e opportunamente veicolata in unguenti, veniva spalmata dalle streghe su tutto il corpo e negli orifizi, al fine di ottenere l’allucinazione del “volo”.
A dosi efficaci invece la scopolamina genera secchezza delle fauci, secchezza oculare e bronchiale, blocco della sudorazione, midriasi, impedisce l’accomodazione oculare, rallenta la motilità intestinale, rallenta lo svuotamento vescicale, blocca la chinetosi detta anche mal di moto o mal d’auto.
Per questa ultima indicazione fino a poco tempo fa erano disponibili in commercio dei cerotti a base di scopolamina da applicare sul retro del padiglione auricolare.
Giusquiamo: Hyosciamus Niger e Albus
Genere di piante erbacee che comprende 11 specie diffuse in Europa, Canada, Africa boreale e Asia.
Della nostra flora fanno parte due specie: Hyoscyamus niger e Hyoscyamus albus. Con il nome giusquiamo si designa in genere il giusquiamo nero (Hyoscyamus niger).
Hyoscyamus niger è una pianta altamente velenosa per la presenza di alcaloidi (iosciamina, scopolamina e atropina ) che provocano allucinazioni, delirio, alterazioni del battito cardiaco, convulsioni e la morte.
Cresce fino a 70 cm di altezza, con fusto peloso e foglie dentate. I fiori del giusquiamo, che compaiono tra giugno e ottobre, hanno una bella corolla imbutiforme costituita da cinque petali gialli con reticolatura viola.
Il nome Hyoscyamus deriva dal greco hyos (porco) e kyamòs (fava) cioè fava da porci; tradotto nel latino iusquiamus.
Già dall’antichità il giusquiamo fu usato come medicina. Veniva usato fin dal IX secolo per preparare la “spongia somnifera”, prima forma di anestetico.
Principi attivi sono josciamina, joscina e scopolamina.
La scopolamina è l’alcaloide più rappresentato, ha azione sedativa, depressiva, ipnotica e anestetizzante sul sistema nervoso centrale. Causa anche la perdita del controllo della mente, infatti viene usata come siero della verità.
Possiede azione analoga a quella della Belladonna dalla quale differisce però per l’attività sul cervello, sul quale esercita influenza sedativa ed ipnotica.
Un sale di Joscina (N-butilbromuro di joscina) è ampiamente utilizzato in farmacologia per la produzione di farmaci antispastici come ad esempio Buscopan®.
Immagine in evidenza: Bee Felten-Leidel @marigard
Immagine del fiore di Hyosciamus niger di: SakSa