Peonia: storia, significato simbolico e proprietà cosmetiche
La peonia: regina dei fiori dalle innumerevoli virtù
La primavera ci fa il suo regalo più bello nel mese di maggio, quando giardini e balconi esplodono di colori e profumi. Le estese fioriture hanno tinte così vivaci e brillanti che sembrano dipinte da un pittore di straordinario talento. Se la rosa è la protagonista indiscussa, il fiore che riesce a toglierle un po’ di attenzione e ad attirare su di sé lo sguardo è la peonia, non a caso è chiamata “rosa senza spine”. Appariscente e sensuale, dai petali color pastello che vanno dal bianco al rosso rubino, in Oriente è considerata la “Regina dei fiori” tanto che in Cina durante il periodo imperiale rappresentava il simbolo della nobiltà, del coraggio e della bellezza. La peonia è una pianta generosa, non solo ci allieta con le sue magnifiche fioriture ma anche dona rimedi medicinali e principi attivi cosmetici che fanno bene alla pelle.
La peonia – Storia e mito
Il nome peonia risale all’antica Grecia, secondo la mitologia deriva da Peone medico degli dei. Si racconta che Peone abbia curato Plutone da una grave ferita inflittagli da Ercole, utilizzando radici di peonia. La specie conosciuta in Occidente fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali, come ci ricorda il suo nome botanico, è la Peonia officinalis.
In Oriente e in particolare in Cina la peonia da duemila anni viene apprezzata e coltivata per le sue caratteristiche ornamentali. L’imperatore ne era così affascinato da farla rappresentare in dipinti e porcellane preziose e da spendere una fortuna per procurarsi nuove varietà con cui far abbellire i giardini del suo palazzo.
Il genere Paeonia comprende più di trenta specie che crescono spontanee solo nell’emisfero boreale (Nord America, Europa ed Asia). Allo stato spontaneo è presente anche nella flora italiana con alcune specie dai fiori porpora e rosa, diffuse nelle zone boscose e collinari. Le piante che possiamo trovare in vivaio non sono specie botaniche, ma ibridi ottenuti dall’incrocio tra specie con particolari e interessanti fioriture. Le peonie vengono suddivise in due gruppi principali: quelle arboree e quelle erbacee. Le specie erbacee più famose sono la Peonia officinalis di origine europea e la Peonia lactiflora, conosciuta anche come peonia bianca, di origine siberiana. Le peonie arboree sono invece di origine asiatica e sono state introdotte in Europa verso la fine del Settecento dal botanico Joseph Banks che le fece piantare nel giardino di Kew a Londra. Nel corso dell’Ottocento, in tutta Europa esplose una vera passione per le peonie tanto che l’imperatrice Giuseppina Bonaparte ricevette in dono dall’Imperatore della Cina una magnifica collezione di peonie per il giardino della sua residenza alle porte di Parigi.
La peonia nell’arte e nel simbolismo floreale
Considerata una pianta di sublime bellezza, in Oriente le vengono attribuiti numerosi significati simbolici. Il loro aspetto appariscente e sensuale è un richiamo all’amore, alla prosperità e alla nobiltà d’animo. Essendo robusta e resistente, in Cina viene associata all’immortalità e i suoi fiori, pur sbocciando una sola volta all’anno e per poche settimane, in quel breve periodo, appagano lo sguardo e rimangono indimenticabili. Fin dall’antichità è stata rappresentata su quadri, porcellane, vestiti ricamati, paraventi dipinti e arazzi. Dopo l’introduzione in Giappone nel XVIII secolo, le immagini delle peonie sono comparse anche nell’arte figurativa giapponese ricamate sui kimono tradizionali in seta. Alla peonia sono anche dedicate molte poesie haiku, un componimento giapponese breve ed essenziale, che descrive la bellezza della natura e ne coglie i particolari.
Il poeta Ogiwara Seisensui (1884–1976) ne ha dedicata una alla peonia:
Peonia,
petalo a petalo
palpiti,
ti apri,
ti ricomponi
Antiche stampe e incisioni giapponesi ci testimoniano che le peonie rosse insieme a carpe koi, tigri, leoni e serpenti venivano tatuate dai guerrieri samurai. Era credenza che l’immagine del fiore impresso sulla pelle infondesse coraggio e audacia per affrontare le battaglie. Ancora oggi la peonia tra i tatuaggi floreali è uno dei più apprezzati per la sua ricca simbologia positiva di buon auspicio per il futuro e il significato di forza e valore.
In Europa la peonia ha ispirato numerosi artisti tra cui i pittori impressionisti Monet, Renoir, Pissarro che, con grande maestria, hanno rappresentato nei loro dipinti la voluttuosità dei fiori e la ricchezza dei loro colori e sfumature.
La peonia in medicina e cosmesi
La peonia viene utilizzata non solo a scopo ornamentale per abbellire giardini e balconi. Grazie alle sue proprietà curative conosciute fin dai tempi antichi, è elencata tra le piante medicinali delle farmacopee tradizionali. La radice di Peonia lactiflora è impiegata in Cina, sin dai tempi antichi, come rimedio naturale per alleviare le convulsioni, l’asma, la nevralgia e l’emicrania.
L’estratto della radice contiene numerosi componenti attivi tra cui flavonoidi, polifenoli e monoterpeni glicosidi. La peoniflorina è il componente biologicamente attivo più abbondante. Dal punto di vista farmacologico infatti mostra potenti effetti antinfiammatori e di regolazione immunitaria. I dati della letteratura scientifica ne confermano l’attività su diversi disturbi infiammatori, tra cui artrite reumatoide, malattie infiammatorie intestinali, psoriasi e asma1.
La peoniflorina è anche un potente attivo per uso cosmetico in grado di agire sulle macchie cutanee con un’efficacia depigmentante. In uno studio in cui è stato applicato su un modello di epidermide umana, ha evidenziato il suo potenziale di ridurre la produzione di melanina e quindi le problematiche di iperpigmentazione. Ma le proprietà cosmetiche di questo attivo non finiscono qui. La peoniflorina ha anche una significativa azione antiossidante, di protezione della pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV e importanti proprietà anti-age di riduzione delle rughe3. Bella alla vista ma anche gradevole all’olfatto, la peonia riesce a inebriarci con le sue note floreali delicate che entrano nella composizione di freschi ed eleganti profumi.
E a chi la incontra in un giardino nel pieno della sua fioritura non resta che osservarla con quell’ammirazione che si riserva solo alla regina dei fiori.
Bibliografia:
- A review for the anti-inflammatory effects of paeoniflorin in inflammatory disorders. QiqiXin et al. Life Sci. 2019 Nov 15;237:116925.
- The skin-depigmenting potential of Paeonia lactiflora root extract and paeoniflorin: in vitro evaluation using reconstructed pigmented human epidermis. J. Qiu et al. Int J Cosmet Sci. 2016 Oct;38(5):444-51.
- Partially purified paeoniflorin exerts protective effects on UV-induced DNA damage and reduces facial wrinkles in human skin. Lee S. et al. Journal of Cosmetic Science, 01 Jan 2006, 57(1):57-64
Le immagini sono realizzate sulla base di fotografie originali di Nadia Papasergio, autrice dell’articolo.
L’immagine in anteprima in particolare rappresenta un quadro dell’autrice.