Valutazione sicurezza prodotti cosmetici: rischio e pericolo
I cosmetici possono veramente rappresentare un rischio o un pericolo per chi li utilizza? Percorriamo insieme le tappe per la valutazione della sicurezza dei cosmetici.
Rischio e pericolo secondo le normative
In questo articolo si offre una panoramica generale sul concetto di sicurezza del cosmetico che è profondamente legato ai concetti di rischio e pericolo.
La mia passione per il mondo del regolatorio nasce all’università. Precisamente durante gli anni novanta, Milano, facoltà di farmacia, legislazione farmaceutica sembrava l’argomento più ostico del mondo. Forse più ostico di anatomia, almeno per me che pasteggiavo a pane e chimica.
Non mi vergogno nel dire che di anatomia ricordo poco e se ne ho bisogno meglio ripassare, mentre di legislazione ricordo tutto come fosse ieri, mi piaceva!
Nell’ambito della legislazione farmaceutica un capitolo era dedicato ai cosmetici, l’impianto normativo di allora era poco diverso da quello di oggi nelle linee generali, via via sono state recepite nuove norme europee. Le conoscenze sulle materie prime invece si sono evolute in maniera esponenziale e così anche il concetto di sicurezza e di prevenzione dei rischi.
Quando ho seguito la scuola di specializzazione in Scienza e tecnologie cosmetiche biennale (oggi master ndr), in laboratorio si usavano gli isotiazolinoni, il BHA e il BHT, insomma si utilizzavano serenamente materie prime che oggi sono state messe da parte o utilizzate con grandi precauzioni per via del profilo delle evidenze tossicologiche. Non c’era la consapevolezza che c’è oggi. E non è finita qui, gli studi si evolvono e sicuramente ci sarà modo di comprendere sempre meglio il mondo che ci circonda e le sue risorse.
Cosa è cambiato radicalmente nel cuore della legislazione cosmetica?
Il vero cambiamento è stato quello culturale, si è passati dal reagire ad un problema al cercare di prevenirlo. La cultura della prevenzione dei rischi ha fatto passi da gigante.
C’erano già le basi di questi cambiamenti culturali: la mia tesi di laurea fu proprio in legislazione farmaceutica: la sicurezza nei laboratori di produzione!
Una strada segnata insomma…
Rischio di farsi male e pericolosità di una sostanza
La normativa di allora era il decreto legislativo 626 del 1994 che per la prima volta introduceva il concetto di prevenzione e l’obbligo di redigere un documento di valutazione dei rischi. La 626/94 fu abrogata dalla 81/2008 che ha introdotto il concetto di pericolo mutuandolo dalle norme UNI-11230: “causa o origine di un danno..” e la legge 81 definisce il “pericolo come una proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni.”
Il rischio per la legge 81 è la “probabilità del raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.”
La differenza tra pericolo, rischio e danno
Considerati i riferimenti normativi appena elencati si possono distinguere i concetti di pericolo, di rischio e di danno.
- Il concetto di pericolo indica una proprità intrinseca di un oggetto e non è legata a fattori esterni, può essere una situazione, un oggetto o una sostanza che per le sue proprietà o caratteristiche ha la capacità di causare un danno alle persone.
- Il concetto di rischio indica la probabilità che si verifichi un dato evento in grado di causare un danno alle persone. Il concetto di rischio implica l’esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si trasformi in un danno.
- Il concetto di danno indica la gravità delle conseguenze che si verificano al concretizzarsi del pericolo.
Facciamo esempi: il pericolo può essere rappresentato da un oggetto pericoloso (rasoio), una situazione (uno squalo in mare), una sostanza (mercurio).
Il rischio è la probabilità che io mi possa far male utilizzando in modo sconsiderato il rasoio, tuffandomi in mare per nuotare con lo squalo oppure esponendomi al mercurio.
Chiaramente ci sono dei livelli di pericolo: il rasoio è pericoloso, ma se è chiuso nel suo astuccio, la lama è sterile e si trova tra gli strumenti di un chirurgo coscienzioso rappresenterà un rischio estremamente moderato. Diversamente potrà rappresentare un rischio elevato se lo lascio aperto, libero e sporco nella cassetta degli attrezzi di casa.
Allo stesso modo una sostanza chimica intrinsecamente pericolosa rappresenta un rischio basso o elevato a seconda della quantità e di come la maneggio e da chi viene utilizzata.
I cosmetici possono rappresentare un pericolo?
E’ chiaro che nel mondo in cui viviamo ci sono tantissime sostanze, oggetti e situazioni altamente pericolosi e la differenza la fa la nostra capacità di percepire il pericolo e tenervisi lontani come mamma ci ha insegnato!
Nei cosmetici individuare un potenziale pericolo o rischio non è affatto scontato perchè bisogna possedere delle elevate competenze e conoscenze di chimica, fisica e formulazione degli ingredienti.
Ecco perchè tanta bufera sui social riguardo la sicurezza dei cosmetici, perchè si ha paura di ciò che non si conosce.
Il cosmetico può rappresentare un rischio se utilizzato impropriamente: ad esempio non rispettare le indicazioni di utilizzo.
Riguardo al rischio dei cosmetici, utilizzati in modo corretto, c’è chi valuta il rischio (esperti valutatori della sicurezza) per il consumatore o l’operatore professionale.
Il valutatore della sicurezza è un esperto. La normativa sui prodotti finiti, Reg. 1223/2009, identifica nella figura professionale del valutatore delle sicurezza il professionista che valuta il prodotto finale sotto il profilo del rischio.
Se immaginiamo la nostra giornata tipo dobbiamo ammettere che siamo esposti a pericoli reali come ad es. lo smog che contiene sostanze cancerogene.
I cibi che assumiamo possono essere di qualità o meno, manipolati, lavorati industrialmente, i nostri comportamenti nei confronti del cibo possono essere rischiosi e così via.
Il prodotto cosmetico può realmente rappresentare un pericolo? Come lo posso valutare?
Rischio e pericolo nei cosmetici
Riassumiamo così: un prodotto è fatto di ingredienti. Le variabili per valutare la sicurezza del prodotto finito sono:
Ogni ingrediente ha un suo profilo tossicologico e quindi una pericolosità intrinseca differente l’uno dall’altro.
- Ogni ingrediente ha una concentrazione differente all’interno della formula. Ad es. olio di mandorle 20%, conservante 0,5%
- Quante volte al giorno si utilizza il tal prodotto? E’ a risciacquo o è un leave-on come una crema? Per quanto tempo lo utilizzo?
- A chi è destinato questo prodotto? Un adulto sano oppure un bambino oppure un anziano immuno-depresso che ha diverse patologie?
Queste domande rappresentano un elemento fondamentale per la valutazione del rischio: l’esposizione al prodotto!
L’esposizione ai prodotti verrà meglio trattata nel prossimo articolo. Si tratta di un concetto fondamentale per comprendere se i cosmetici rappresentino un pericolo o un rischio.
I non addetti ai lavori potrebbero stupirsi nell’apprendere che per ciascun ingrediente e per ciascuno di questi aspetti esistono tante tante informazioni e tabelle già pronte con i modi e tempi di esposizione al prodotto.
Ci sono dei coefficienti in base all’età dei bimbi, e ci sono montagne di pagine di tossicologia scritte per ogni ingrediente.
Queste informazioni sono libere e accessibili a chiunque, basta saperle cercare.
Superate le materie prime il cosmetico finito deve rispondere anche a determinati standard di sicurezza microbiologica, di stabilità e altre variabili che vengono tutte considerate e definite in un fascicolo sul prodotto finito obbligatorio che è il PIF (product information file).
Se vuoi approfondire segui i prossimi articoli su questo tema, entreremo sempre più nel vivo!
Vuoi saperne di più? Segui il nostro corso di regolatorio: https://scienzacosmetica.com/corso-regolatorio-cosmetico-online
Immagine in anteprima di
Di Romolo Tavani
Immagine squali tratta da SciMoms.com
Rischio e pericolo in cosmesi - Cosmesi in farmacia un blog di farmacista33Cosmesi in farmacia un blog di farmacista33
24 Febbraio 2022 @ 07:40
[…] Queste domande rappresentano un elemento fondamentale per la valutazione del rischio: l’esposizione al prodotto! Leggi l’articolo completo su Scienza cosmetica […]
Gessica
30 Maggio 2022 @ 13:04
Buongiorno, volevo farti una domanda un pò insolita. È vero che le sostanze come oro, diamante e simili (pietre preziose)non hanno nessun effetto scientificamente testato a livello di beneficio sulla pelle, se non depositarsi sul viso donando lucentezza?
Barbara Catozzi
20 Giugno 2022 @ 20:46
Gentilissima Gessica buongiorno, la risposta è dipende. Dipende dalle dimensioni di queste sostanze ad esempio e dipende da quali sostanze analizziamo in particolare.
Ad esempio per quanto riguarda rame, oro e argento esistono delle specifiche valutazioni indicate dal SCCS (comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori) soprattutto se in forma nano. La valutazione, in questi casi, si fa caso per caso valutando non solo la sostanza ma anche eventuali impurezze e stato di aggregazione. Per informazioni più specifiche ci scriva anche alla mail: info@scienzacosmetica.com.
Cordiali saluti
Interferenti endocrini nei prodotti cosmetici e abbigliamento
17 Febbraio 2023 @ 11:06
[…] sottolineo sempre il rischio è l’esposizione ad un pericolo (vai al mio articolo sul rischio e pericolo). Oltre che delle proprietà tossicologiche, occorre tenere conto dei livelli di esposizione, […]