Belle e pericolose: le piante velenose
Non si tratta di dark ladies, o forse sì: sono le piante velenose. Molte piante sono velenose, contengono sostanze con un alto grado di tossicità.
Per fare una breve carrellata, sapevate che il profumatissimo mughetto (Convallaria majalis) Lily of the valley, contenesse una sostanza digitalicosimile?
La droga Convallaria è costituita dalle foglie e dai fiori che contengono un olio essenziale molto profumato e due eterosidi, la Convallamarina e la Convallatossina ad azione cardiotonica, per ingestione può dare effetti sistemici anche gravi. E’ usata raramente.
E il bellissimo tasso (Taxus baccata) che orna i nostri giardini? I semi delle piante femminili, racchiusi in un arillo rosso vivo, sono l’unica parte della pianta non velenosa per uomini e animali.
Tutte le parti del tasso contengono tassina, sostanza altamente tossica. Il termine tossicologia è stato coniato partendo dal greco toxon. La tassina è una miscela di alcaloidi terpenici tossica per il cuore.
L’oleandro, un bell’arbusto spontaneo in molte zone d’Italia, è coltivato come pianta ornamentale. In genere i fiori sono assai vistosi, con il calice a cinque lobi come la corolla. I colori variano dal bianco al rosa pallido, al rosso passando per le varie sfumature.
L’oleandro è velenoso per la presenza di eterosidi ( oleandrina,neriina,neriantina,folinerina ) che hanno azione cardiotonica di tipo digitalico.
Potremmo continuare così per molto ma parleremo solo di alcune piante velenose, le più importanti.
Aconito
L’aconito cresce nei luoghi umidi, nei boschi delle nostre Alpi ed è facilmente riconoscibile per i suoi fiori, solitamente porpora o blu intenso o violetti. Presenta un alto fusto di circa un metro di altezza e fiorisce da giugno ad agosto. I suoi fiori si presentano in grappoli terminali, a forma di calice e sono coltivati per aggiungere colore ai giardini a bosco.
Questo genere, che comprende circa 100 specie, è noto per i potenti veleni contenuti in alcune di esse. Questi veleni sono stati impiegati già da tempi antichissimi per avvelenamenti, per l’esecuzione di criminali o per avvelenare l’acqua dei pozzi dei nemici o le frecce prima di scoccarle.
L’Aconitum napellus, spontaneo in Europa e nell’Asia temperata, è l’aconito più coltivato nei giardini ed è particolarmente bello.
Dall’aconito sono stati estratti una dozzina di alcaloidi, il più noto è l’aconitina. La droga ha azione paralizzante, si esplica sui centri bulbari del sistema nervoso centrale.
L’avvelenamento da aconitina presenta convulsioni muscolari con conseguente paralisi cardiovascolare e respiratoria, mentre la coscienza rimane integra fino alla morte.
Il veleno è nelle radici tuberose. In farmacognosia la droga è indicata per la terapia delle nevralgie del trigemino per la sua azione particolare sui centri del trigemino, nervo cranico che innerva buona parte della faccia. Il nervo trigemino deriva il suo nome dal latino tres, tre e gemini, gemelli (nervo oftalmico, mascellare e mandibolare )
Gli estratti e le tinture di aconito e le aconitine in soluzione diluita, se applicate su cute e mucose , provocano eccitazione delle terminazioni nervose, sensazione di calore, seguite da formicolio e anestesia della parte.
L’azione dell’aconito a dosi tossiche su tutti gli animali a sangue caldo presenta una fase di eccitazione con salivazione e conati di vomito, parestesie agli arti, difficoltà respiratoria e morte per asfissia.
Aconitum in omeopatia
In omeopatia si cura il simile col simile, pertanto le caratteristiche ed indicazioni cliniche di un rimedio come aconito sono rappresentate dai sintomi che esso produrrebbe:
- Estrema violenza e rapidità di comparsa dei sintomi.
- Ansia, irrequietezza, paura di morte
- Dolori acuti e intollerabili associati a formicolio ed intorpidimento
- Emorragie improvvise di sangue rosso vivo.
- Attacchi stenici di febbre caratterizzati da ansia, polso rapido e intolleranza al calore, ma anche turbamenti emotivi, ferite, interventi chirurgici, intenso calore febbrile.
Modalità: aggravamento serale e notturno, miglioramento all’aria fresca, i dolori migliorano col riposo.
Causa: esposizione a freddo intenso o caldo intenso.
Sintomi: febbre elevata ad esordio brutale, brividi intensi, assenza di localizzazione morbosa, cute calda, arrossata e senza sudorazione, sete intensa di grandi quantità di acqua fredda.
Esempio classico: bimbi con febbre elevata;
Rimedio: Aconitum Napellus 9 CH 5 granuli ogni 2 ore.
Immagine in evidenza: Red Rose Flower Woman Lips and Black Hat, Elegant Fashion Model Beauty Portrait, Lady in Wide Broad Brim Hat on Dark Backgroun Di Inara Prusakova
Immagine interna: Aconitum Alpine flower with blue flowers, poison plant and medicinal plant Di R. Maximiliane