Giornata mondiale dell’acqua: perchè l’acqua potabile è poca?
L’acqua potabile è una piccolissima percentuale dell’acqua terrestre.
Se osservassimo la terra dallo spazio avremmo l’idea di un luogo lussureggiante ricco di acqua. In effetti l’acqua rappresenta il 71% della superficie terrestre, ma…
E’ quasi tutta salata!
La percentuale di acqua dolce è solo il 2,5%, e di questa il 70% è bloccata nei ghiacciai.
Nonostante l’acqua sia tanto abbondante solo una piccolissima percentuale è utilizzabile dagli esseri viventi per sopravvivere.
Solo il 30% di quel 2.5%, cioè lo 0.75% del totale è concentrata nei fiumi, nei laghi, nelle falde acquifere e nell’atmosfera che rappresentano le reali riserve di acqua potabile.
Gran parte dell’acqua dolce viene utilizzata per irrigare le coltivazioni.
Per citare alcuni esempi:
- ci vogliono 1300 litri di acqua per ottenere 1kg di grano;
- 3400 litri per ottenere 1kg di riso;
- 5000 per ottenere 1kg di formaggio;
- ben 16000 litri per ottenere 1kg di carne di manzo.
Anche una banale tazzina di caffè richiede un grande quantitativo di acqua per essere prodotta dal processo di coltivazione alla lavorazione, ben 140 litri.
Ancora oggi quasi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile.
E’ chiaro quindi quanto l’acqua potabile sia un dono da preservare.
Come preservare le riserve di acqua?
I punti focali sono 3:
- Ridurre le emissioni per evitare che i ghiacciai si sciolgano e perdere quindi una delle principali riserve d’acqua del pianeta;
- mantenere gli oceani in buono stato;
- evitare di inquinare le falde.
Il problema del riscaldamento dei ghiacciai
I ghiacciai sono delle notevoli riserve idriche. Immagazzinano acqua sotto forma di neve caduta durante l’inverno e la rendono disponibile in primavera/estate sotto forma di disgelo, fornendo un flusso regolare.
Un imponente studio recente, prodotto da un gruppo internazionale di scienziati (con l’appoggio della Nat Geo Society) pubblicato su Nature, ha analizzato le riserve idriche glaciali di tutto il mondo.
Si sono svolti importanti rilievi sui ghiacciai che dominano l’Himalaya. Da tali ghiacciai originano quattro grandi fiumi che plasmano civiltà e nazioni: Tibet, Pakistan, India settentrionale, Nepal e Bangladesh.
Questi fiumi subiscono l’influenza dei monsoni estivi: il loro flusso aumenta man mano che il clima sempre più caldo immette umidità nell’atmosfera.
I ghiacciai sono condizionati dal rialzo delle temperature dovuto alle elevate emissioni antropiche.
Per tale motivo una porzione del ghiacciaio dell’Himalaya si è distaccata creando una lingua di ghiaccio e detriti che scivola verso valle ed è destinata a sciogliersi definitivamente senza poter essere ripristinata. Uno dei fattori rilevanti da considerare è che il riscaldamento dipende dall’altitudine: le montagne si scaldano più velocemente delle pianure a valle a causa della diversa formazione di nubi, umidità più elevata e altri fattori fisici determinanti.
L’aumento di acqua che si scioglie dai ghiacciai in un primo momento aumenterà il volume dei fiumi, ma nel lungo termine è destinato a calare irrimediabilmente.
Preservare l’ambiente marino
Sembra strano, ma conosciamo meglio la superficie della luna o di marte rispetto ai fondali marini.
Eppure l’acqua copre i due terzi della superficie terrestre, come già detto all’inizio. Gli oceani sono fondamentali per regolare il clima, producono la metà dell’ossigeno che respiriamo, sono determinanti per i trasporti di beni, sono un pozzo di riserve per il nostro sostentamento e per il nostro benessere.
Eppure solo il 20% del fondale marino è mappato. Quel che preoccupa è che le materie prime sulla terra iniziano a scarseggiare (es. gli idrocarburi) e i fondali sono ricchi di sostanze minerali preziose e rare come il Nichel, Indio, Cobalto, che valgono quanto l’oro. Queste sostanze vengono immagazzinate nel corso di millenni ed in poco tempo, distruggendo i fondali, l’uomo depaupera le riserve.
Il problema dell’inquinamento delle falde
Un problema di ampio rilievo è l’inquinamento delle falde.
La popolazione mondiale cresce e la richiesta d’acqua aumenta esponenzialmente, ma non tutti hanno accesso a fonti di acqua pulita. La situazione è critica specialmente nei paesi in via di sviluppo. La risorsa idrica è inquinata da contaminazione di origine antropica tra cui rilevanti farmaci (antibiotici, ormoni, antimicotici che interferiscono con la riproduzione degli organismi acquatici e torna a noi sotto forma di cibo); metalli pesanti come l’arsenico percola nel terreno e deriva dagli anticrittogamici utilizzati in agricoltura.
A questo scopo vi sono numerosi studi tra cui uno rilevante per l’utilizzo di nanoparticelle di nuova generazione in grado di “catturare” i metalli pesanti presenti nell’acqua e purificarla.
Innanzitutto non dobbiamo inquinare la poca acqua a disposizione. Sono allo studio dei sistemi di depurazione della acque.
6 consigli per ridurre il consumo di acqua a livello locale
In conclusione la situazione dell’acqua è bel fotografata attraverso un numero molto vasto di studi. Vi sono molte proposte scientifiche per cercare di invertire la rotta. Ovviamente le scelte politiche e imprenditoriali determineranno l’andamento. L’agenzia europea per l’ambiente, attraverso il suo direttore, fa sapere che viviamo al di sopra Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per aiutare l’ambiente?
- Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti o ti radi.
- Utilizza un frangigetto, ripara il rubinetto che gocciola o la vaschetta del water che perde.
- Fai la doccia perchè consuma meno acqua rispetto alla vasca da bagno (20 lt contro 150).
- Lava le verdure lasciandole a mollo anziché in acqua corrente e utilizza l’acqua reflua per innaffiare le piante!!
- Utilizza la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico.
- Lava l’automobile usando il secchio e non l’acqua corrente del getto.
Immagine di stocknadia
Bibliografia:
- https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/acqua-dolce–un-bene-prezioso-e-limitato–quali-sono-i-numeri–141283
- (Le scienze marzo 2021, Walter Immerzeel)
- (Nat Geo luglio 2020 articolo di Alice Albinia “Emergenza Acqua”)
- (comunicato stampa Università Roma Tre, marzo 2021).
Da revisionare