Cosa mai ci sarà da dire sulle rose, penserà qualcuno…
“Ma chi non osa afferrare la spina non dovrebbe mai desiderare la rosa” (Anne Bronte)
A svelare alcuni dei misteri di questo fiore unico, Scienza Cosmetica ha invitato Stefania Benedetti: volontaria Fai, in particolare accompagna i visitatori alla scoperta del roseto di villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno VA, e massima esperta di rose.
“Perché parlare di rose? Cosa mai ci sarà da dire?”
Questo è quello che di solito le persone mi chiedono quando parlo di rose.
Non è facile parlare di rose in pochi minuti. Le rose sono un mondo.
Sulle rose sono stati scritti migliaia di libri perché hanno una storia antichissima iniziata milioni di anni fa, nel tardo Mesozoico, con la nascita della famiglia delle rosacee e che ha portato le rose selvatiche dalle zone dell’Asia orientale a diffondersi in tutto l’emisfero boreale, ma la loro storia non è limitata solo all’evoluzione botanica.
Coltivata da sempre in tutti i continenti per uso medicinale o cosmetico, per il suo profumo o per la sua bellezza, la rosa ci accompagna non solo, nel mondo di tutte le arti, ma anche in quello della simbologia mistica e religiosa;
quante leggende ruotano intorno alle rose, dalla Cina e dall’India, dal Nord Africa e dall’Europa fino alle Americhe?
Basti pensare alla rosa come simbolo mariano riconosciuto in tutto il mondo cristiano e poi esteso a simbolo dalla madre in generale.
La più antica rappresentazione di una rosa risale all’epoca dei Sumeri, ben 5000 anni avanti Cristo, ma la troviamo anche nelle tombe e nei papiri degli antichi egizi, nell’antica Roma, nel Medioevo per poi continuare nel suo lungo viaggio fino ai giorni nostri.
Oltre alle rose selvatiche, (come ad esempio la Rosa Canina o Sericea) da cui derivano tutte le rose coltivate, molte rose antichissime sono arrivate fino ai giorni nostri e continuano ad essere coltivate, come la Rosa Damascena da cui si ricava l’olio essenziale o la Rosa Centifolia utilizzata per la distillazione dell’acqua di rose.
La storia della rosa non finisce qui, continua ad essere scritta perché è in continua evoluzione.
La ricerca di nuove varietà di rose ha portato, da poche decine di specie spontanee, alla creazione di migliaia e migliaia di ibridi.
Oltretutto, come succede per qualsiasi cosa, anche le rose sono soggette a mode ed ecco che ogni epoca ha le sue preferite.
Se le rose antiche erano coltivate per il loro profumo e le forme aggraziate, le rose moderne, a volte senza profumo, hanno fiori molto grandi dai colori intensi e vivaci.
Se una volta per ammirare ed annusare le rose bisognava recarsi di persona in giardino, ora con la diffusione delle immagini sui social si prediligono le rose “fotogeniche”.
Rose, ce ne sono per tutti i gusti ed esigenze, perché non regalare o coltivare personalmente una rosa?
Basta scegliere in base allo spazio che abbiamo a disposizione: alcune sono adatte alla coltivazione in vaso e richiedono poche cure, come le Rose Miniatura, le Polyantha o le Rose Patio, che generalmente non superano i 50 cm e si possono coltivare anche su un davanzale di città;
se poi si ha un balcone o un terrazzo la scelta è molto vasta e si possono scegliere anche piccole rampicanti che riescono a crescere bene in vasi di 40/50 cm di diametro.
L’ideale, ovviamente, è un giardino dove non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ecco che le rose si possono collezionare per creare un proprio roseto;
dalle grandissime Banksiae, praticamente senza spine, che si possono far scendere a cascata o far arrampicare su di un albero, alle meravigliose e ricercatissime rose antiche come le Galliche o le Chinensis, le Bourbon o le Rugose, varietà coltivate da secoli per la bellezza ed il profumo dei loro fiori.
Tra le Rose Inglesi ci sono colori e profumi irresistibili, che uniscono le forme delle rose antiche, alla capacità di rifiorire delle rose moderne.
Le Ibride moderne sono affidabili, resistenti alle malattie, dai fiori grandi e molto rifiorenti.
La forma dei fiori varia dalle semplici a cinque petali, a quelle dai fiori enormi con centinaia di petali, dal bianco puro, alle screziate multicolore, al rosso talmente scuro da sembrare nero, dalle più piccole che si possono coltivare in una tazza da tè, alle enormi che possono scendere o salire per decine di metri o le Coprisuolo che colonizzano grandi aree urbane, dalla scelta per varietà, o per nome, o per profumo, o per colore e forma del fiore, una rosa è sempre un’ottima scelta ed un ottimo regalo.
Una rosa, qualsiasi essa sia, ci darà sempre bellezza ed emozioni per moltissimi anni, coltivare le rose è un esercizio per l’anima.
Note:
Varietà di rose citate:
Miniatura:
Emily Louise
Gloriana
Polyantha:
Baby Faurax
Deghenhard
Patio:
Amulet
Sweet Dream
Banksiae:
Lutea
Alba Plena
Galliche:
Rosa Mundi
Tuscany o Tuscany Superb
Cardinal De Richelieu
Chinensis:
Mutabilis
Sanguinea
Old Blush
Bourbon:
Variegata di Bologna
Louise Odier
Souvenir de la Malmaison
Rugose:
Blanc Double De Coubert
Hansa
Rubra
Roseray de l’Hay
Inglesi:
Golden Celebration
Benjamin Britten
Gertrude Jekyll
Jubilee Celebration
Lady of Shalott
Pat Austin
Ibride Moderne/ Ibride di Tea:
Iceberg
Pierre De Ronsard
Papa Meilland
Gioia ( Conosciuta anche come Madame Meilland o Peace)
La France
Eyes For You
Mokarose
Hot Chocolate
https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-della-porta-bozzolo/visita
Foto utilizzata in copertina, immagine originale: evie-s-_IpKsTK9gcE-unsplash-1.jpg
Immagine interna articolo: vika-fleisher-eyi-0mlLCA0-unsplash.jpg
In fondo immagini di collezione privata.