La betulla
Un albero sacro
Presso le popolazioni siberiane e slave l’albero cosmico, l’albero sacro, è la betulla.
Per “slavi” si intendono popolazioni apparse verso il 6° secolo al confine settentrionale dell’impero bizantino; occupavano un territorio tra il Danubio, il Dnestr e la Vistola.
Inizialmente compresi sotto il nome di Sciti, in realtà si tratta di una cultura sviluppatasi nel bacino dell’Oder e della Vistola.
Gli slavi orientali (Russi) occidentali (polacchi e cechi) e infine gli slavi meridionali (balcanici) praticavano, se pur in forme diverse, una religione pagana.
Il loro paganesimo, soprattutto per quanto riguarda gli slavi occidentali, oppose una forte resistenza alla penetrazione del cristianesimo.
Lo sciamanesimo siberiano
I Buriati sono una minoranza etnica della Siberia, sono di origine mongola.
E’ molto diffuso fra loro lo sciamanesimo quale insieme di conoscenze, tecniche magico-rituali, estatiche.
Lo sciamanesimo siberiano si può intendere come relazione con il soprannaturale, una religione semplice, priva di templi e di dogmi.
Fondato su un matrimonio e una caccia simbolici sul modello di matrimonio e caccia reali, che possono assicurare la perpetuazione della società, lo sciamanesimo è istituzione costitutiva della società.
Diventare sciamano significa sposare simbolicamente la figlia dello spirito che dà il nutrimento, sia esso lo spirito della foresta o lo spirito dell’acqua.
Un altro aspetto dello sciamanesimo consiste nella gestione del rapporto delle anime umane, in modo da assicurare il giusto svolgimento del ciclo della reincarnazione.
Lo sciamano è l’intermediario che fa da tramite tra il mondo degli uomini e il mondo degli spiriti.
Lo sciamanesimo è definito da Mircea Eliade quale fenomeno religioso della Siberia e dell’Asia centrale.
Per gli sciamani siberiani la betulla è il riparo delle anime degli antenati.
Nei riti di purificazione, lo sciamano padre sale su una betulla e vi incide nove tacche verso l’alto a simboleggiare i nove cieli. Poi sarà il candidato a scalare la betulla, seguito dagli altri sciamani.
Questo arrampicarsi sull’albero cosmico simboleggia il raggiungimento del viaggio estatico.
Santi e festività
La betulla, insieme con il sambuco, è il primo albero a mettere le foglie.
Essa compare in molti riti e festività del mese di febbraio, mese della purificazione. Dal latino “februare”: purificare.
La festa della Candelora, che si celebra il 2 febbraio, molto probabilmente deriva dai Lupercali romani che celebravano il ritorno della luce e la purificazione per l ‘inizio del nuovo anno.
Anche la festa di S. Brigida (la S.Brigida di Kildare) ha le sue radici in una divinità celtica della vegetazione. Brigida (Birgit) deriva da una radice indoeuropea Bhirg= betulla. In inglese birch , in tedesco birke.
Proprietà dell’olio di betulla
Dalla corteccia della betulla, per distillazione in corrente di vapore, si ricava un olio essenziale: olio di betulla che veniva usato un tempo per la concia delle pelli in Finlandia, Norvegia e Russia;
le pelli così conciate avevano un odore caratteristico che distingueva il “cuoio russo”.
E’ un cuoio conciato al vegetale, era un pellame prezioso, durevole e flessibile, resistente all’acqua, in Europa conosciuto come “cuir de Russie”.
La produzione di cuoio russo si è però interrotta per sempre con la rivoluzione russa del 1917.
Con questo nome “cuir de Russie” nel 1924 Gabrielle Chanel, dopo aver fatto la conoscenza del principe russo esule, Dimitri, creò un profumo, una fragranza ricercata con note di gelsomino, rosa, ylang-ylang e con misteriosi accenti di cuoio, tabacco, incenso.
L’olio essenziale di betulla è usato anche per la sua azione purificante: aggiungendone qualche goccia allo shampoo si ha un effetto rivitalizzante per capelli grassi o con forfora.
Il gemmoderivato viene usato come anticellulite per la sua azione drenante e tonificante.