Intolleranze alimentari: come accorgerci se ne soffriamo?
Sempre più spesso si sente parlare di intolleranze alimentari e la ristorazione si sta attrezzando a mostrare ingredienti e allergeni presenti negli alimenti venduti o a preparare cibi senza glutine o senza lattosio.
Come mai anni fa non accadeva tutto questo? Perché gli organismi delle persone sono diventati così sensibili?
Un’ipotesi possibile è legata alla trasformazione dei metodi di conservazione e lavorazione degli alimenti nell’età moderna rispetto al passato. Un tempo si soffriva di patologie come la pellagra o lo scorbuto dovute a carenze nutrizionali importanti per povertà o carestia, oggigiorno la filiera alimentare è in grado di conservare e trasportare in tutto il modo, in qualunque stagione qualunque tipo di cibo.
Ciò permette, nei paesi sviluppati, di avere totale disponibilità di alimenti in qualsiasi stagione dell’anno, ma al contempo i metodi utilizzati per conservarli e trattarli comportano l’aggiunta di prodotti chimici, conservanti, coloranti, addensanti, emulsionanti..
Questo comporta non solo che i cibi vengono impoveriti delle loro proprietà nutrizionali, ma che la loro lavorazione li rende meno tollerati dal nostro organismo che si trova a dover metabolizzare, oltre all’alimento stesso, anche i prodotti aggiunti che lo compongono, che il nostro corpo non è abituato o “programmato” fisiologicamente a smaltire correttamente.
Le possibili cause e conseguenze, per ciascuno di noi, sono comunque molteplici e in questo articolo vedremo come poter riconoscere oggigiorno se siamo soggetti e/o soffriamo di intolleranze alimentari.
Prima di tutto è importante distinguere un’allergia alimentare da un’intolleranza alimentare.
Qual è la differenza tra allergie e intolleranze alimentari?
Un’allergia alimentare si manifesta quando una sostanza a cui siamo allergici viene ingerita, toccata o anche semplicemente inalata. Il contatto con l’allergene provoca una risposta anormale del sistema immunitario che recluta l’intervento di Immonuglobuline E (IgE); la loro funzione è quella di attivare una reazione immediata a livello organico, che si manifesta attraverso sintomi fisici molto precisi.
La loro insorgenza è violenta e il tempo che intercorre tra il contatto con l’allergene e la manifestazione sintomatica è quasi inesistente.
Inoltre la risposta allergica è indipendente dalla dose: anche una minima quantità di sostanza può causare il massimo dei sintomi clinici.
Le intolleranze alimentari non provocano reazioni così forti nel corpo e il sistema immunitario è meno coinvolto; la reazione è ritardata e il tempo di latenza tra il contatto con l’allergene e la comparsa dei sintomi varia da persona a persona e può avvenire tra le 48 e le 72 ore dopo il contatto.
L’intolleranza dipende dalla quantità di cibo assunto nel tempo, è una sorta di accumulo a causa del quale, ad un certo punto, può subentrare il sintomo per saturazione dell’organismo; più continuiamo ad usare cibi a cui siamo intolleranti più la manifestazione dei sintomi sarà grave .
Quali sono le possibili cause di allergie e intolleranze alimentari?
Non è possibile individuare una sola causa, ma per l’insorgenza di allergie alimentari sembra ci siano fattori di rischio quali:
- avere uno o entrambi i genitori allergici come fattore di ereditarietà genetica;
- nascere in una stagione in cui l’esposizione agli allergeni è più accentuata (ad es. in primavera)
- nascere sottopeso;
- nascere da madre fumatrice.
Queste condizioni probabilmente producono, fin da subito, un’iperstimolazione del sistema immunitario del neonato che non è invece ancora completamente sviluppato; ciò può contribuire a creare un terreno predisponente all’insorgere futuro di allergie o intolleranze alimentari.
Anche per le intolleranze alimentari i fattori causali possono essere vari e concatenati tra loro.
- Ci possono essere cause enzimatiche (dovute all’assenza di enzimi specifici che rendono assimilabili alcuni alimenti) che provocano, ad esempio, il favismo o l’intolleranza al lattosio. Quest’ultima è dovuta alla carenza dell’enzima lattasi che è presente solo nell’infanzia, per cui nell’adulto il lattosio non digerito fermenta nell’intestino causando meteorismo e diarrea. Questo caso si trova al limite tra l’intolleranza molto grave e l’allergia.
- Si possono avere intolleranze farmacologiche come reazione a sostanze chimiche presenti negli alimenti come Istamina (pomodori, crostacei,..), Tiramina (formaggi fermentati, salsa di soia, vino rosso,..), Xantine (caffè, the, cioccolato..).
- Le intolleranze inoltre possono essere dovute ad una dieta monotona: una rotazione minima di cibi crea una sorta di intossicazione a livello del corpo, un rallentamento del metabolismo e una tendenza all’ accumulo poiché l’organismo si trova a gestire pochi cibi sempre ripetuti.
- Anche una flora batterica intestinale alterata può portare ad una poca tolleranza di una vasta gamma di cibi, in quanto più l’intestino è alterato più fa fatica ad assimilare gli alimenti. Questa condizione può portare già da sola a sviluppare un’intolleranza o può sommarsi ad una dieta monotona aumentando la predisposizione all’insorgere di problematiche.
- L’inquinamento dei cibi, soprattutto di frutta e verdura, l’uso di pesticidi, additivi e coloranti può essere un’altra variabile che può causare intolleranze alimentare.
Quali sono i possibili sintomi di allergie e intolleranze alimentari?
Nelle allergie alimentari i sintomi sono più eclatanti rispetto a quelli causati dalle intolleranze; la gravità è soggettiva e di entità differente.
Si possono manifestare le seguenti risposte:
- orale che si manifesta con prurito ed edema localizzati alle labbra, al palato e alla gola. E’ causata soprattutto da allergia a frutta e verdura (per es. pomodoro, pesche, carote..) ed è frequente in soggetti allergici anche a pollini.
- gastrointestinale caratterizzata da vomito, diarrea, meteorismo, dolore addominale.
- epidermica con orticaria, ponfi, prurito, edema delle mani e del volto, in particolare di lingua e bocca; a volte possono essere presenti faringiti e afte. Questo tipo di risposta è dovuta principalmente a crostacei, molluschi, arachidi, pesche, uova e latte. A questo elenco di alimenti si possono aggiungere soia e grano come possibili fattori scatenanti della dermatite atopica. Mentre solitamente nelle allergie la risposta all’allergene è immediata, in questo tipo di manifestazione la comparsa dei sintomi non è sempre così repentina.
- respiratoria, più rara nell’adulto, dovuta a sostanze inalate (ad esempio i vapori di cottura).
- shock anafilattico dove avviene un collasso dell’intero sistema corporeo: i sintomi si manifestano a livello epidermico, dell’apparato digerente e respiratorio, del sistema circolatorio e nervoso. Richiede l’intervento medico ospedaliero. E’ dovuto principalmente a crostacei e molluschi, arachidi, latte e uova.
Le intolleranze alimentari non causano reazioni così forti, ma si possono avere sintomi a livello fisico che interessano:
- l’apparato gastrointestinale (dissenteria o stipsi, meteorismo, bruciori di stomaco e forme leggere di gastrite)
- l’epidermide (eczemi, acne, forfora eccessiva, che pur trattate a livello dermatologico risentono dello stato interno del corpo)
Questi tipi di manifestazioni sono simili a quelle provocate dalle allergie; ci sono sintomatologie che caratterizzano invece più specificatamente le intolleranze alimentari quali:
- cefalea
- stanchezza, anche cronica
- insonnia
- aumento ingiustificato di peso, cellulite
- infezioni ricorrenti alle vie respiratorie, asma, riniti
- infezioni alle vie urinarie, cistite, dovute ad eccessiva acidosi dei tessuti e delle urine con possibili problematiche a livello genitale
Inoltre risposte di tipo emotivo quali irritabilità, nervosismo o ipercinesia, soprattutto nei bambini, possono avere, oltre a cause psichiche, anche un substrato di tipo organico. Infatti l’infiammazione e/o l’intossicazione dovuta a intolleranze alimentari può contribuire all’incremento o al mantenimento di questo tipo di risposte.
Per cui se soffriamo di uno o più di questi disturbi, magari anche da tempo, possiamo sospettare la presenza di intolleranze nella nostra alimentazione. In questo caso sarebbe consigliato svolgere un test delle intolleranze alimentari e ripianificare la propria alimentazione per consentire al corpo di sfiammarsi, disintossicarsi e recuperare energia.
Aurora Costadoni, naturopata, psicologa, psicosomatologa (aurora.costadoni@gmail.com)
PERCHE’ RIVOLGERSI AL NATUROPATA?
Il Naturopata interviene su problematiche psico-somatiche considerando la totalità psicobiologica di ciascun individuo, non agendo direttamente sul sintomo, ma su ciò che causa lo squilibrio. L’obiettivo è quello di recuperare l’energia psico-fisica insita in ciascuno di noi necessaria a mantenere o ripristinare lo stato di salute. Per questo motivo il Naturopata lavora sull’ecologia personale (alimentazione, carico tossinico, livello di stress, livello energetico, qualità del sonno) per migliorare a sua volta l’ecologia della mente. Attraverso l’uso di integratori quali vitamine e minerali, fitoterapici, Fiori di Bach e tecniche corporee di riequilibrio.
Immagine copertina: Tolerance instead of intolerance. Dice form the word intolerance, while the letters “IN” where pushed away by a finger. Di FrankHH
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