Il mais (Zea Mays)
Storia
Il nome mais deriva dallo spagnolo mahìz, a sua volta derivante dal tahino “ mahis”. In centro Messico la pianta del mais era coltivata da tempi antichissimi e costituiva la base della cucina azteca.
Si ritiene che nella valle di Tehuacàn in Messico il mais fosse già coltivato da Olmechi e Maya.
Il mais è il risultato di una domesticazione che si può far risalire a 9000 anni fa nel sud del Messico.
In origine le piante di mais producevano solo una piccola pannocchia di 25 millimetri. Solo con le successive selezioni artificiali si riuscì a produrre pannocchie più lunghe.
Vi sono due teorie che cercano di spiegare l’origine selvatica del mais. Una teoria ritiene il teosinte (Zea Mexicana) l’antenato del mais. Un’altra teoria ritiene il mais selvatico quale progenitore del mais domestico.
Diverse specie sono note come teosinti, sono diffuse in Messico,Guatemala,Nicaragua. In Messico sono stati fatti molti incroci tra mais e teosinte per secoli.
La differenziazione del mais fu molto complessa e dovuta a ripetute selezioni.
Il teosinte è stato successivamente modificato in modo da rendere i chicchi più esposti ( facendo scomparire le glume cioè gli involucri che ricoprono i chicchi così da renderli più facilmente utilizzabili dall’uomo.
Nella mitologia maya, il dio del mais, Yam Kax era il terzo per importanza dopo Itzamnà dio del cielo e Chac dio della pioggia. Era rappresentato come un giovane adolescente, con grandi foglie di mais tra i capelli e una pannocchia tra le mani. La sua sposa portava in capo molte foglie di mais e se ne adornava il corpo. Si può interpretare questa coppia come una divinità androgina primordiale.
Esiste una leggenda maya che racconta la scoperta del mais. In origine il mais stava nascosto sotto una roccia. Le formiche lo videro e scavarono una galleria così da portarselo via chicco dopo chicco. La furba volpe lo assaggiò e poi lo conobbero anche gli altri animali e l’uomo. Il dio Chac mandò un fulmine sulla roccia che nascondeva la pannocchia di mais. Al calore del fulmine, il mais si abbrustolì, alcuni chicchi rimasero bianchi, altri divennero gialli, altri rossi e altri neri. Ecco le quattro varietà conosciute del mais.
Alimentazione
In tutte le Americhe il mais è il cereale più coltivato.
In Europa il mais fu introdotto dopo la scoperta dell’America. Al ritorno di Cristoforo Colombo dalle Indie Occidentali, il mais venne introdotto in Spagna nel 1493.
Intorno al 1530 il mais era conosciuto anche in Italia, dapprima in Veneto e nel vicereame spagnolo di Napoli, poi anche nello stato della Chiesa e nel Lazio.
Nel ‘500 tutto ciò che proveniva dal mondo non cristiano era denominato “turco”. Ecco perché granoturco.
Rapidamente il mais si diffuse presso i contadini e i più poveri per la sua abbondanza e il basso costo. All’epoca non si sapeva che il consumo di sola polenta di mais senza altri ingredienti poteva provocare una malattia, la pellagra, dovuta alla carenza di vitamina PP. Gli indigeni dell’America centrale consumavano sì focacce di mais, ma unitamente a fagioli, pesce, rettili o granchi che invece forniscono quella vitamina.
Il mais viene macinato per ottenere farina, i chicchi possono essere spremuti per ottenere olio di mais; la fermentazione e successiva distillazione consentono la produzione di bevande alcoliche (bourbon e whisky)
Bioplastiche
Il mais è utilizzato anche nell’industria chimica per la produzione di bioplastiche (PLA, MaterBi, Biolice )
La bioplastica è ricavata da materiale organico. L’unica cosa che i contenitori in bioplastica possono rilasciare è amido di mais.
Secondo recenti studi i biopolimeri potrebbero sostituire molte materie plastiche derivate da prodotti petroliferi.
La produzione di bioplastiche potrebbe raddoppiare in un prossimo futuro. Entro il 2020 il PLA (acido polilattico) di origine vegetale derivato dall’amido di mais potrebbe già essere richiesto in notevoli quantità. Il PLA è derivato dalla trasformazione degli zuccheri contenuti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri prodotti di origine naturale.
Altre bioplastiche sono il BIOLICE e il MATER BI
Il Biolice nasce dalle farine di mais e di grano, caratteritica che consente un minor uso di acqua per la sua produzione, a differenza del processo di produzione dell’amido. Il suo tempo di decomposizione è di 12 settimane; i prodotti in biolice vengono suddivisi per microrganismi e producono un ottimo compost per agricoltura e giardinaggio.
Il MaterBi è una bioplastica ricavata dall’amido di mais ed è utilizzata al posto del polietilene per imballaggi e sacchetti per alimenti.
Si tratta pertanto di materiali naturali e rinnovabili che non derivano dal petrolio, si possono decomporre in tempi brevi e non danneggiano l’ambiente.
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Immagine interna: Ornamento pagano di una tribù Maya texture Di Gilmanshin
Mais su sfondo bianco Di JIANG HONGYAN