Rivoluzione cosmesi: da anti-aging al successful aging
Nuovi paradigmi dell’invecchiamento in campo cosmetico e psicologico
Autore: Anna Marras per Cosmetic Technology, testo esteso disponibile sul numero 6/2021 di Cosmetic Technology, CEC Ed.
La nascita dell’anti-aging
L’importanza di apparire giovani ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione umana, poiché gli indicatori di giovinezza rappresentavano segnali di fertilità e aumentavano le probabilità di scelta da parte di un partner per la riproduzione della specie. Negli anni ’80, parallelamente ad un incremento dell’aspettativa di vita, si diffonde una vera e propria pressione sociale per apparire giovani e l’invecchiamento viene concettualizzato come un fenomeno negativo da contrastare, riducendone i segni visivi.
Cos’è l’invecchiamento
La definizione comunemente accettata lo identifica come un “accumulo di danno cellulare che si verifica con il passare del tempo”. Il modello micro-infiammatorio è stato testato nell’ambito dell’invecchiamento cutaneo e ha identificato i fattori interni ed esterni che vi contribuiscono tramite la produzione di ROS. Dal punto di vista psicologico, si parla di invecchiamento mentale come il progressivo deterioramento delle capacità cognitive ed un processo che può determinare una suscettibilità alla malattia.
Il concetto di Successful Aging
Nella ricerca sull’invecchiamento è importante non concentrarsi solo sul concetto di perdita e/o lutto ma anche sui parametri di un “buon invecchiamento”. Si definisce infatti “Successful ageing” (invecchiamento di successo) come buon funzionamento fisico, psicologico e sociale nella persona anziana in assenza di condizioni di salute gravi. Sono utilizzati anche altri termini come healthy ageing, active ageing e productive ageing, ciascuna atta a identificare una particolare dimensione e tutte concorrenti nel definire un più globale ageing well, ovvero “invecchiare bene”.
Il modello SOC
Acronimo per Selezione-Ottimizzazione-Compensazione, questo modello psicologico, oltre a considerare il fisiologico declino di alcune capacità, sottolinea anche la capacità di far fronte e compensare tale declino. Per questo, presenta delle procedure di aggiustamento che consentono di affrontare in modo equilibrato il processo di invecchiamento, bilanciando perdite e guadagni. Per descriverlo si utilizza la metafora del pianista: una volta invecchiato, egli riduce il proprio repertorio musicale (selezione), concentrando i suoi sforzi nell’eseguire perfettamente alcuni pezzi (ottimizzazione), eseguendo più lentamente i pezzi più lenti per dare l’illusione di una maggior velocità a quelli veloci (compensazione).
L’antiaging ieri e oggi nell’industria cosmetica
L’anti-ageing nasce nel 1927 con la prima crema a base di ormoni destinata a invertire i processi di invecchiamento e continua con la diffusione della tretinoina e della tossina botulinica. Ma il boom si ha negli anni ’90, con il fiorire di claim cosmetici che mirano a “invertire” i segni del tempo e “recuperare” un aspetto giovane. Negli ultimi dieci anni però qualcosa comincia a cambiare, tanto che nel 2017 la rivista Allure bandisce il termine anti-ageing dichiarando che questo termine rinforza il messaggio che l’invecchiamento è una condizione che dobbiamo combattere. Stiamo assistendo una nuova rivoluzione, che si accompagna al lancio di nuove linee spesso denominate “pro-age” o “age supportive” e/o al rebranding delle precedenti.
Conclusioni
Il cambiamento del panorama di cui siamo spettatori si situa nell’ambito di una più generale modifica culturale della nostra concezione di invecchiamento, caratterizzata dalla valorizzazione delle capacità e risorse della senescenza, oltre a individuarne le fragilità e i deficit. Questo è evidente tanto in campo cosmetico, quanto in campo medico e psicologico. Quello che ci aspettiamo da questo cambiamento di prospettiva non è solo un re-branding delle linee per renderle congruenti ad un nuovo standard culturale, ma un più diffuso e radicato atteggiamento che possa contribuire a combattere ciò che viene definito “ageismo”, ovvero l’insieme di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni rivolti verso una particolare fascia d’età.